Battaglia dell'isola di Rennell: differenze tra le versioni

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Alla fine del dicembre 1942, la lunga lotta per il possesso dell'isola di [[Guadalcanal]] tra statunitensi e giapponesi stava ormai virando in favore dei primi: usciti fuori dal perimetro allestito introno all'aeroporto di [[Aeroporto Internazionale di Honiara|Henderson Field]], all'interno del quale erano rimasti asserragliati per mesi, i reparti statunitensi avevano iniziato a scacciare le guarnigioni giapponesi dalle alture dominanti a sud, respingendole progressivamente verso la punta nord-occidentale dell'isola<ref>{{cita|Muller|pp. 80-85}}.</ref>. Dopo la sconfitta patita nella [[battaglia navale di Guadalcanal]] del novembre precedente, la [[Marina imperiale giapponese]] non era più in grado di appoggiare le operazioni dei reparti nipponici a terra o anche solo garantire il costante afflusso di rinforzi e rifornimenti (il cosiddetto ''[[Tokyo Express]]''), e di conseguenza avanzò la proposta di evacuare Guadalcanal per concentrare le truppe a difesa della strategica base di [[Rabaul]] più a nord; nonostante l'opposizione dell'[[Dai-Nippon Teikoku Rikugun|Esercito imperiale]], che insisteva nell'idea di proseguire la lotta ad oltranza, l'alto comando nipponico approvò infine il 4 gennaio 1943 l'evacuazione progressiva dei reparti giapponesi da Guadalcanal ([[Operazione Ke ]]), da attuarsi a partire dal 1º febbraio seguente<ref>{{cita|Millot|p. 431}}.</ref>.
 
I giapponesi furono abili nel mascherare la loro ritirata da Guadalcanal, e gli statunitensi non ebbero pienamente sentore di ciò fino a quando l'operazione era ormai prossima al completamento<ref>{{cita|Muller|p. 86}}.</ref>; ad ogni modo, alla fine di gennaio gli avvistamenti delle unità di ricognizione e l'intercettamento del traffico radio nemico misero sull'avvisto l'alto comando statunitense di una notevole ripresa dell'attività navale nipponica nelle acque delle Salomone. Fraintendendo le intenzioni del nemico, il comandatecomandante delle forze navali statunitensi nelle Salomone ammiraglio [[William Halsey]] ritenne che i giapponesi si stessero preparando a una nuova offensiva su Guadalcanal, il che gli offriva la preziosa opportunità di attirare in combattimento la flotta nipponica e di sconfiggerla con le sue forze ora notevolmente accresciute. Nello stesso periodo, i comandi a terra a Guadalcanal chiedevano la sostituzione del 2nd Marines Regiment, in azione sull'isola fin dall'agosto del 1942, con un'unità dell'esercito<ref name=Chicago>{{cita web|url=https://www.history.navy.mil/research/histories/ship-histories/danfs/c/chicago-ii.html|titolo=Chicago II (CL-29)|lingua=en|accesso=30 agosto 2018}}</ref>: Halsey colse l'occasione e, con la scusa di garantire la scorta al convoglio di navi da trasporto dirette a Guadalcanal con i nuovi reparti, fece prendere il mare alla sua intera flotta forte di due [[portaerei]], due [[portaerei di scorta]], tre [[nave da battaglia|navi da battaglia]], 12 [[incrociatore|incrociatori]] e 25 [[cacciatorpediniere]]<ref>{{cita|Millot|p. 432}}.</ref>.
 
Le forze di Halsey furono suddivise in cinque [[Task Force]] distinte e dislocate a sud delle Salomone, pronte ad accorrere e attaccare non appena fossero state avvistate forti concentrazioni di navi giapponesi. Subito dietro il gruppo delle navi da trasporto (Task Group 62.8, forte di quattro trasporti e quattro cacciatorpediniere) si trovava la Task Force del [[contrammiraglio]] [[Robert Giffen]] (TF 18), incaricata di fornire scorta a distanza al convoglio; Giffen aveva ai suoi ordini i tre [[incrociatore pesante|incrociatori pesanti]] {{nave|USS|Wichita|CA-45|6}} ([[nave ammiraglia]]), {{nave|USS|Chicago|CA-29|6}} e {{nave|USS|Louisville|CA-28|6}}, gli [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] {{nave|USS|Montpelier|CL-57|6}}, {{nave|USS|Cleveland|CL-55|6}} e {{nave|USS|Columbia|CL-56|6}}, le portaerei di scorta {{nave|USS|Chenango|CVE-28|6}} e {{nave|USS|Suwannee|CVE-27|6}}, e otto cacciatorpediniere<ref>{{cita|Millot|p. 433}}.</ref>.