Partenopeo: differenze tra le versioni

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'''Partenopeo''' (in [[lingua greca|greco classico]]: {{Polytonic|Παρθενοπαίος}}) è un personaggio della [[mitologia greca]]. Figlio di [[Melanione]] e di[[Atalanta (mitologia)| Atalanta]], o secondo altri di [[Meleagro]] e della stessa Atalanta, deve il suo nome al lungo periodo di verginità osservato dalla madre (''parthenos'' significa vergine in greco).
 
==Il mito==
Partenopeo partecipò, come eroe più giovane, alla spedizione dei [[Sette contro Tebe]] organizzata da [[Adrasto]]. [[Artemide]], divinità cui il giovane era particolarmente attaccato, gli donò delle frecce infallibili e lo unse di [[Ambrosia (mitologia)|ambrosia]] per preservarlo in vita il più a lungo possibile. [[Afrodite]], protettrice dei Tebani, si infuriò per la strage compiuta da Partenopeo e pregò [[Ares]] di allontanare Artemide, che lo proteggeva, dal campo. Artemide, consapevole di quanto sarebbe avvenuto, assunse l'aspetto di [[Dorceo]], vecchio guerriero molto caro a Partenopeo, e cercò di convincerlo a tornare a casa. Anche [[Anfione]], che pur combatteva nel campo nemico, lo esortò ad abbandonare la battaglia, ma fu tutto inutile. Il giovane eroe fu ucciso da [[Dioreo]] (secondo alcune versioni l'assassino sarebbe stato [[Periclimeno (tebano)|Periclimeno]]). La sua morte venne vendicata dal figlio [[Promaco]] (uno degli [[Epigoni]]), avuto dalle nozze con la ninfa [[Climene]].
 
[[Enea]], sceso vivo nell'Ade con l'aiuto della [[Sibilla]], vide Partenopeo insieme a molti altri nella zona riservata agli eroi.