Terremoto del Val di Noto del 1693: differenze tra le versioni

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| fuso_orario =
|distretto_sismico= Monti Iblei (Siracusa)
| magnitudo_momento = 7.67
| profondità =18
| posizione_epicentro = Tra Catania e Augusta (In mare)
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Il '''terremoto del Val di Noto''' del 9 e dell'11 gennaio [[1693]] rappresenta, assieme ai [[terremoto del 1169|terremoti del 1169]] e [[terremoto del 1908|del 1908]], l'evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito la [[Sicilia]] orientale in tempi storici.<ref>[http://gndt.ingv.it/Pubblicazioni/Decanini_Panza/2_Stucchi.pdf ''IL TERREMOTO DEL 9 GENNAIO 1693'' a cura di M. Stucchi, P. Albini, A. Moroni, I. Leschiutta, C. Mirto e G. Morelli.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120117231653/http://gndt.ingv.it/Pubblicazioni/Decanini_Panza/2_Stucchi.pdf|data=17 gennaio 2012}} in L. Decanini e G.F. Panza (A cura di), Scenari di pericolosità sismica ad Augusta, Siracusa e Noto. CNR-Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti - Roma, 2000, 200 pp. ISBN 88-88151-07-9</ref> Secondo recenti studi in realtà si potrebbe trattare di due eventi distinti<ref name=Boschi-Guidoboni>{{cita|Boschi, Guidoboni|114-115}}</ref>.
 
Con una [[magnitudo momento]] pari a 7.67,<ref>{{cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/query_eq/}}</ref> è considerato il terremoto più forte mai registrato nell'intero territorio italiano.<ref>[http://emidius.mi.ingv.it/CPTI04/finestra217_1690.html Catalogo terremoti italiani]</ref><ref>Mario Cosentino, dell'Ist.di Geologia e Geofisica dell'Università di Catania in ''L'epicentro in mezzo al mare'', dossier 300 anni dopo, alleg. a La Sicilia, gennaio 1993. Catania</ref><ref>Tuttavia alcuni autori ritengono il sisma del [[1169]] ben più grave di quello seicentesco, ma l'assenza di dati riscontrabili e di fonti specifiche rende arduo il lavoro dei ricercatori. Vedi: {{cita|Boschi, Guidoboni|35-64}}</ref>. Risulta inoltre essere il [[Lista di terremoti#Terremoti più disastrosi della storia|ventitreesimo terremoto più disastroso della storia]] dell'umanità, almeno tra quelli storicamente accertati.
 
L'evento sismico provocò la distruzione totale di oltre 45 centri abitati, interessando con effetti pari o superiori al XI grado MCS ([[scala Mercalli]]) una superficie di circa 5600&nbsp;km<sup>2</sup> , causando un numero complessivo di circa 60.000 vittime e raggiungendo in alcune aree il XI grado MCS<ref>{{cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/query_eq/}}</ref>. Fu, fra l'altro, seguito da un [[tsunami|maremoto]] che colpì le coste ioniche della Sicilia e lo [[Stretto di Messina]] e, probabilmente, secondo alcune simulazioni, interessò anche le [[Isole Eolie]].<ref>A. Piatanesi - S. Tinti, ''A revision of the 1693 eastern Sicily earthquake and tsunami'', [ftp://ftp.ingv.it/pub/alessio.piatanesi/PAPERS/1998_JGR_sicily.pdf «Journal of Geophysical research», vol. 103, n. B2, 10 febbraio 1998, pp.2749-2758]</ref>