Natura: differenze tra le versioni

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====Ipotesi Gaia====
{{vedi anche|Ipotesi Gaia}}
L'[[ipotesi Gaia]] è la teoria, inizialmente avanzata da [[James Lovelock]] nel 1969, ma già anticipata da [[Giovanni Keplero]] nel diciassettesimo secolo, secondo la quale tutti gli [[esseri viventi]] sulla Terra contribuirebbero a comporre un vasto ed unico [[organismo]] (chiamato ''[[Gea|Gaia]]'', dal nome della dea greca), capace di [[auto-organizzazione|autoregolarsi]] nei suoi vari elementi per favorire a sua volta le condizioni generali della [[vita]].
 
==Naturale e artificiale==
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Alle volte il concetto è usato in senso derivato per riferirsi a quelle zone create dall'uomo, ma dove grande spazio è riservato alle popolazioni vegetali e animali. Si può parlare ad esempio della natura di una [[foresta]], anche se coltivata e sfruttata da secoli. In tal caso ci si riferisce a una modalità di gestire l'ambiente da parte degli umani, piuttosto che all'assenza di intervento umano.
 
L'idea di natura è stata rielaborata dalla cultura [[urbe|urbana]] che ha formulato la mitica nozione di [[barbarie]] per definire tutto quanto si pone al di fuori della [[civiltà]]. Il fatto che il termine «[[selvaggio]]» venga usato da un lato come sinonimo di «naturale», e dall'altro per denotare certi atti come particolarmente violenti o efferati, mette in evidenzia una certa tendenza ideologica, piuttosto inconsapevole, a considerare una parte della natura come estranea alla [[cultura]] dominante, come qualcosa di primitivo se non di malevolo.<ref>Franco Brevini, ''L'invenzione della natura selvaggia. Storia di un'idea dal XVIII secolo a oggi'', Bollati Boringhieri, 2013.</ref>
Paradossalmente accade anche che, in altri contesti, la parola «naturale» possa venire usata nel linguaggio corrente come sinonimo di «normale», «legittimo» o «logico», come la fonte cioè dei principi più [[rettitudine|retti]] dell'uomo civilizzato.<ref>Simone Pollo, ''La morale della natura'', cap. 4, Laterza, 2008</ref>
 
Lo sviluppo della [[scienza]] e della [[tecnologia]] negli ultimi due secoli è stato a sua volta in gran parte accompagnato da una certa contrapposizione ideologica tra uomo e natura; la [[conoscenza]] viene generalmente considerata uno strumento di dominio della natura piuttosto che un mezzo per vivere in armonia con essa. QuestL'epoca videmoderna ancheha visto d'altra parte lo sviluppo della [[giusnaturalismo|teoria]] della [[legge morale naturale|legge naturale]], che pone in risalto i [[diritti umani|diritti dell'uomo]], il quale sarebbe stato dotato dalla natura di prerogative inalienabili; in tale contesto, tuttavia,si lafa nozioneriferimento diad natura è usata nel senso dellauna [[natura umana]] senza implicare alcunanecessariamente sorta di riconciliazionel'appartenenza conad launa natura ancestrale.<ref>Sergio Belardinelli, ''La normalità e l'eccezione: il ritorno della natura nella cultura contemporanea'', Rubbettino, 2002.</ref>
 
==Tutela della natura==