Bicicletta da corsa: differenze tra le versioni

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[[File:Specialized road bike.JPG|thumb|Una bicicletta da corsa per [[triathlon]] o gare a cronometro, si noti la forma del manubrio con l'appoggio per braccia che permette di guidare più distesi]]
Le bici da corsa adottano fin dal finire del [[XIX secolo]] il cosiddetto ''telaio a diamante'', formato da otto tubi che disegnano due triangoli adiacenti. Il design del telaio non ha subito grosse modifiche fino agli [[Anni 1980|anni ottanta]]: si sono sempre utilizzate tubazioni in [[acciaio]] di diametro pressoché standardizzato. Piccole variazioni si sono avute nella geometria del telaio stesso ([[passo (veicoli)|passo]] diminuito nel corso dei decenni) e in alcune piccole variazioni di costruzione (occhielli passacavi saldati, sostegno saldato per i manettini, sostegno saldato per il deragliatore ecc.).
 
Il primo ad intuire l'importanza di adattare la misura dell'altezza e della lunghezza del telaio di una bicilcetta da corsa all'effettiva misura del ciclista fu l'artigiano fiorentino [[Giusto Pinzani]].
 
Dall'inizio degli anni '80 sono iniziate delle sperimentazioni sul diametro dei tubi che formano il triangolo principale del telaio, grazie allo sviluppo della tecnologia delle lavorazioni meccaniche e all'uso sempre più frequenti di altri materiali oltre all'acciaio (anche se telai in alluminio erano già presenti, come prodotti di nicchia, dal decennio precedente).