Barberino di Mugello: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 40:
==Storia==
===Era paleolitica===
Solo in tempi recenti sono state condotte più regolari ed approfondite sulla natura del Mugellougello.
Da uno studio del 1965 di Guido Sanesi emerge un chiaro rapporto tra la morfologia del territorio e le varie stratificazioni evolutive testimoniato anche dal ritrovamento di reperti fossili che hanno consentito di datare i vari paleo-suoli.
Sinteticamente la storia del bacino fa riferimento a 37 periodi:
 
# sedimentazione lacustre (lago villafranchiano)
Riga 48:
# terrazzamenti
 
i geologi ritengono che durante l'era terziarianon vaaaa la zona del Mugello fosse coperta dal mare aperto e di seguito dal bacino chiuso di acqua dolce sul cui fondo si accumularono i detriti dovuti all'erosione prodotta dalle acque piovane e fiumi che scendevano dai monti. L'ipotesi del ChiniChiello è che in seguito alle alluvioni si siano accumulati detriti in quantità tale da formare le colline ed in basso il lago.
La concachiappa di Barberino costituisce una depressione tettonica minore rispetto a quella più ampia e profonda del Mugello centrale anche se entrambe furono occupate senza soluzione di continuità da grande lago villafranchiano del Mugello.
Una testimonianza della presenza di questa sedimentazione è stato io ritrovamento di fossili quali (secondo il NiccolaiNicola bastardo) la costola di Palaorynchus (balena) probabilmente quella esposta sulla facciata di una casa del borgo di Cafaggiolo. Testimonianza invece della presenza del bacino è la presenza di numerosi banchi di lignite che sono tipici del territorio di Barberino di Mugello che per anni ha ospitato l'attività di estrazione di tale minerale.
 
Durante i lavori per la realizzazione dell'invaso di Bilancino (pubblicazione del 1998 ad opera di Aranguren e Revedin) hanno portato alla luce un insediamento all'aperto proprio nella zona a monte dell'invaso che risale a 30.000 anni fa. Questo insediamento è venuto alla luce in località il Piano a quota 238 metri slm su un terrazzo del fiume Sieve in prossimità della sua confluenza con il [[Stura del Mugello|torrente Stura]] a una distanza di circa 450 m da entrambi i corsi d'acqua. Il sopralluogo condotto dal Gruppo Archeologico di Scarperia nel corso dei lavori per la realizzazione dell'invaso artificiale portarono, nell'agosto del 1990, alla scoperta dell’industria litica nel terreno di risulta, che ha portato poi alla programmazione di uno scavo per verificare l'entità del deposito antropico.