Giudicato di Arborea: differenze tra le versioni

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Alla sua morte, due anni dopo gli succedette il figlio [[Barisone I di Arborea|Barisone]], marito di Pellegrina de Lacon. Dalla loro unione nacquero cinque figli, uno di loro – Pietro – succederà al padre. Una sua figlia – Sinispella – sposerà in prime nozze Ugo Poncho de Cervera Bas, cugino di [[Raimondo Berengario IV di Barcellona|Raimondo Berengario IV]] [[conte di Barcellona]] e darà origine alla casata dei Bas di Arborea. Negli anni successivi, in seconde nozze, Sinispella sposerà [[Comita di Torres]], dalla cui unione discenderanno le ultime due generazioni di sovrani logudoresi.<ref>Carta Raspi, p. 19</ref>
 
Forte di una rete di legami familiari estesa in Sardegna e nella penisola italiana, in occasione della consacrazione della chiesa di Santa Maria di Bonarcado, Barisone riunì in conferenza i delegati dei regni isolani per discutere una pace generale. L'accordo fu raggiunto e resse per ben quindici anni. Fu poi Barisone stesso che lo ruppe quando, spalleggiato da Genova e dalla corte di Barcellona, nel [[1157]] ripudiò la moglie Pellegrina e sposò Agalbursa, figlia di Ugo Poncho de Cervera, visconte di Bas e della principessa Almodis, sorella di Raimondo Berengario IV di Barcellona e re designato della Corona di Aragona. Il 19 giugno del [[1162]], allo scoppio della guerra tra Genova e Pisa, i fragili equilibri politici tra le due repubbliche marinare e i regni sardi si incrinarono bruscamente. Barisone nel 1162 dichiarò guerra a Pisa e l'anno successivo invase il [[regno di Calari]] obbligando il legittimo sovrano [[Pietro Torchitorio III]] a rifugiarsi presso il fratello [[Barisone II di Torres]].

I due sovrani, successivamente, con l'aiuto di Pisa attaccarono nel [[1164]] il regno di Arborea, invadendone il territorio ed assediando il castello di [[Cabras]] che non riuscirono però ad espugnare. Con l'appoggio di Genova, Barisone chiese ed ottenne il titolo nominale di [[re di Sardegna]] all'imperatore [[Federico I Barbarossa]], pagando 4000 marchi d'argento. Il 10 agosto 1164 fu incoronato re di Sardegna nella cattedrale di San Siro a [[Pavia]]. Era suo intento chiedere l'appoggio [[ghibellino]] e costruirsi una base giuridica sulla quale poi giustificare la guerra contro i regni isolani e riunirli in un unico Stato sotto il suo regno. I genovesi però, resisi conto che non poteva restituire subito l'ingente somma, lo tennero in ostaggio per sette anni.<ref>Cuccu, p. 38</ref>
 
Nel [[1172]] rientrò in patria e nel [[1180]] ritentò d'invadere il regno di Calari ma le sue truppe furono respinte. Non avendo più aiuto né da Genova, né da Pisa - ormai in pace tra di loro - rinsaldò i legami con la Corona di Aragona dando in sposa nel [[1177]] la figlia Sinispella al cognato Ugo Poncho Cervera Bas. Dall'unione nacque [[Ugone I di Arborea]]. Morì nel [[1185]] dopo essersi ritirato a vita privata.<ref>Cuccu, p. 490</ref>