Honda Racing Corporation: differenze tra le versioni

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=== MotoGP ===
 
Nel [[2002]] l'HRC, in seguito al cambiamento regolamentare che elimina le 500 [[centimetro cubo|cm³]] 2T a favore delle 990 4T della nuova [[MotoGP]], decide di affidare le nuovissime [[Honda RC211V|RC211V]] del team Repsol Honda al confermato [[Tohru Ukawa]] e al neo campione del mondo della 500 Valentino Rossi. Durante i test pre-stagione numerosi furono i dubbi sollevati soprattutto da Rossi, sulla competitività effettiva del mezzo, derivanti dalla difficoltà nella messa a punto e dall'eccessiva usura delle [[pneumatico|gomme]]. Rossi in pieno contrasto con i vertici Honda chiese di poter iniziare la stagione con la vecchia 500, in attesa che dal Giappone dissipassero tutti i dubbi riguardanti le prestazioni della RC211V e che si arrivasse così ad uno standard di competitività consono a poter combattere per il vertice. La Honda rispose per le rime al marchigiano, comunicandogli che lo sviluppo della 500, affidata quell'anno ai team satellite, era in disuso, pertanto doveva concentrarsi sullo sviluppo della neonata 990.<ref>{{cita web|url=http://www.motocorse.com/news/motomondiale/908_Valentino_la_Honda_ed_il_contratto_2002.php|titolo=Valentino, la Honda ed il contratto 2002...|editore=motocorse.com|autore=Redazione Motocorse|data=22 ottobre 2001}}</ref> La querelle fra le due parti però durò poco tempo infatti all'esordio stagionale a [[Circuito di Suzuka|Suzuka]] in Giappone, il pesarese si impone sotto l'acqua (superficie con la quale, fino a quel momento, non aveva molto feeling) dopo una feroce battaglia con la [[wild card (sport)|wild card]] giapponese [[Akira Ryō]] in sella alla [[Suzuki]]. L'altro pilota del team Ukawa cade a tre giri dalla fine e non termina la gara. Da evidenziare che per l'occasione il Team per onorare la gara di casa schierò un terzo pilota come wild card, il collaudatore giapponese [[Shinichi Itoh]] che sfruttò la possibilità concessagli piazzandosi quarto a 10 secondi dal vincitore. La seconda gara stagionale in [[Sudafrica]] vede la vittoria del giapponese Ukawa, in seguito ad un duello entusiasmante con il compagno di squadra Rossi, terzo ad oltre 8 secondi dai due si piazza [[Loris Capirossi]] con la vecchia [[Honda NSR 500]]. Quest'ultimo, intervistato a caldo sull'ingente distacco accumulato sul traguardo, approfittò dell'occasione per far presente a tutti gli addetti ai lavori che la differenza fra le due [[cilindrata|cilindrate]] era tale da impedire anche ad un pilota di spessore come lui di poter ambire ad una vittoria. Quanto dichiarato da Capirossi, nello svolgersi della stagione, risulterà un dato di fatto incontrovertibile (ma nella gara di Assen, Alexandre Barros darà molto filo da torcere al marchigiano, e al Sachsenring furono due vecchie 500 a contendersi la vittoria prima di scontrarsi tra loro all'ultimo giro), infatti Valentino Rossi si laureò campione del mondo con 355 punti frutto di ben 11 vittorie, 4 secondi posti e un ritiro (per una foratura allo [[pneumatico]] posteriore a Brno); per dare l'idea di quanto fosse superiore la Honda RC211V (che dopo la pausa estiva darà il nuovo mezzo prima a Kato poi a Barros), il secondo nel mondiale [[Max Biaggi]] in sella alla [[Yamaha Racing|Yamaha]] ottenne 215 punti (140 in meno di Rossi). L'anno dopo Rossi si riconferma, in un campionato dove ormai tutti i piloti si sono adeguati alla cilindrata 990, ma l'inizio di tale stagione è funestato dalla morte di Kato vittima di una caduta a Suzuka.<ref>{{cita web|url=https://www.moto.it/MotoGP/daijiro-kato-ricordo-a-dieci-anni-dalla-scomparsa.html|titolo=Daijiro Kato, un ritratto a dieci anni dalla scomparsa|editore=moto.it|autore=Edoardo Licciardello|data=19 aprile 2013}}</ref>
 
[[File:NickyHayden3.jpg|thumb|left|La RC 212 di Hayden]]