Geo Bogza: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
===Giovinezza===
Nato a [[Blejoi]], nellanel [[conteadistretto di Prahova]], Bogza frequentò la scuola di [[Ploiești]], formandosi poi come marinaio all'[[Accademia navale di Costanza]], pur non arruolandosi in seguito nella marina militare rumena. Fino all'età di 28 anni, lavorò come marinaio su una nave commerciale. In seguito tornò alla sua nativa [[Prahova]], vivendo a [[Buștenari]], dove incontrò e si innamorò di Elisabeta (conosciuta anche come Bunty), che sposò subito dopo. La loro storia d'amore fu celebrata dall'amico [[Nicolae Tzone]], che affermò anche che "viveva semplicemente e senza alcun tipo di tumulto nella sua ombra". In seguito la coppia si trasferì a [[Bucarest]] nella casa di [[Sașa Pană]] e, per un po' di tempo dopo, nella sede della redazione della rivista Unu. In vecchiaia, egli parlava di uno di questi alloggi come "un'unsanità".
 
[[File:Geo Bogza 2018 stamp of Romania.jpg|miniatura|sinistra|Francobollo commemorativo emesso nel 2018]]
Nel 1927 esordì nella poesia, scrivendo per la rivista modernista ''Câmpina'' di Prahova, diretta dal poeta [[Alexandru Tudor-Miu]]. L'anno seguente contribuì alla rivista d'avanguardia ''Unu'' di Sașa Pană, curò una rivista surrealista e antiborghese di breve durata che si ispirava a [[Urmuz]], e fu pubblicatò su ''Bilete de Papagal'' di [[Tudor Arghezi]], il quale ammirava lo scrittore più giovane, e gli è stato attribuito il merito di aver suggerito il nome ''Urmuz'' per la rivista.
 
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Stabilì anche un'amicizia e una collaborazione con il fotografo [[Giuseppe Bernea]] e il pittore [[Victor Brauner]], e fu vicino allo scrittore e futuro eremita ortodosso [[Nicolae Steinhardt]]. Dopo il 1930, fu coinvolto in polemiche con giovani autori tradizionalisti, tra cui il poeta [[Otilia Cazimir]] (che accusò di aver scritto con "ipocrisia") e membri dell'eclettico gruppo noto come Criterion (che, egli sosteneva, erano colpevoli di "ridicolo e opportunismo"). Anche i suoi rapporti con Arghezi si allontanarono, dopo che Bogza espresse disapprovazione per la decisione di Arghezi del 1930 di collaborare con la Radio rumena (Geo Bogza aveva attirato l'attenzione sulle precedenti dichiarazioni pubbliche del suo collega più anziano, in cui aveva criticato l'emittente nazionale per vari motivi).
 
A un certo punto, alla fine degli [[anni 1930]], Bogza fu irritato dopo aver letto un articolo scritto da uno dei suoi avversari fascisti, [[Alexandru Hodoș]] (poi membro della [[Guardia di Ferro]]), il quale aveva accusato Bogza di non essere di etnia romena: questa accusa spinse Bogza ad approfondire le sue origini e il suo nome e a confutare l'accusa, indicando che suo padre era originario del villaggio di [[Bogzești]], frazione di [[Secuieni]], nellanel [[conteadistretto di Neamț]], e che sua madre (nata Georgescu) era figlia di un attivista transilvano rumeno fuggito dall'[[Austria-Ungheria]] nel [[Regno di Romania]]. La discendenza fu confermata dal critico letterario George Călinescu come parte di un breve saggio biografico. Geo Bogza, che indicava di essere stato battezzato [[Chiesa ortodossa rumena|ortodosso rumeno]], sottolineò anche che il suo nome, Gheorghe, era stato trasformato [[ipocoristico|ipocoristicamente]] in Geo quando era ancora bambino, e che era venuto a preferire la forma abbreviata. Durante le prime fasi della sua carriera, è noto per aver firmato scritti con il nome George Bogza (George è una variante di Gheorghe).
 
===Processi e detenzione===
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Bogza era tuttavia spesso ambiguo nei suoi rapporti con le autorità, mentre le sue dichiarazioni pubbliche oscillavano tra satira segreta e lode aperta. Tra il 1966 e il 1973, fu collaboratore di ''Contemporanul'', ed era ben noto in Romania per aver pubblicato regolarmente brevi saggi su quella rivista (alcuni dei quali furono letti anche alla radio nazionale). Bogza ha avuto anche una rubrica permanente sull'influente rivista ''România Literară''. Tra i suoi gesti di sfida censurati, si ricordano tra l'altro, il suo sostegno a [[Lucian Pintilie]], un regista il cui lavoro è stato censurato. Nel 1968, avendo appena visto il film sovversivo ''Reconstituirea'' poco prima che fosse bandito, Bogza scarabocchio sulla macchina del regista le parole: "Lunga vita a Pintilie! L'umile Geo Bogza"; la dichiarazione fu registrata con allarme dagli agenti della polizia segreta rumena, la ''[[Securitate]]'', che fu testimone dell'episodio.
 
[[File:Bucuresti, Romania, Placa comemorativa Geo Bogza, Str. Stirbei Voda nr.2.JPG|miniatura|destra|Lapide commemorativa a Bucarest]]
Negli [[anni 1970]], Bogza e molti dei suoi colleghi dell'Unione degli scrittori furono coinvolti in un aspro conflitto con la rivista nazionalista ''Săptămâna'', guidata dallo scrittore [[Eugen Barbu]] (che era anche uno dei supervisori della censura nella Romania comunista). Nel 1979, ''România Literară'' pubblicò la prova che, nei suoi scritti, Barbu aveva plagiato opere di letteratura russa. Si diffusero allora voci secondo cui Geo Bogza aveva orchestrato lo scandalo, dopo che si era trovato di fronte a un'iniziativa per trasformare l'Unione in una "Unione di scrittori comunisti". Quest'ultima iniziativa fu registrata dalla ''Securitate'', che, in un rapporto del 1978, l'ha attribuì a Barbu e al poeta [[Adrian Păunescu]]. Secondo varie speculazioni fatte da allora, Bogza contattò uno degli ex ''protegés'' di Barbu, il quale ammise di aver copiato in precedenza testi di vari autori per essere incluso selettivamente nei romanzi di Eugen Barbu.