Luciano Serra pilota: differenze tra le versioni

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Tuttavia, nel film sono presenti importanti elementi di discontinuità rispetto alle altre opere a carattere bellico del periodo. L'immagine “velleitaria ed individualista”, unita al linguaggio diretto ed antiretorico del protagonista, alla sua capacità di “comunicare passioni e stati d'animo con gesti asciutti”<ref name=Mosconi>Elena Mosconi, “Goffredo Alessandrini” , in, a cura di Orio Caldiron cit.;</ref> ne facevano quell'eroe quotidiano del cinema d'avventura hollywoodiano, ben noto agli sceneggiatori [[Roberto Rossellini]], [[Ivo Perilli]], [[Fulvio Palmieri]] e [[Cesare Giulio Viola]], molto distante dall'archetipo disciplinato proposto in altri film. A conferma, va notato che il regista aveva anche girato un lieto fine alternativo al cupo finale sacrificale.<ref name=Mosconi />
 
In questa modernità del film, si può trovare l'origine del suo gradimento presso quel pubblico piccolo borghese, normalmente più orientato a cercare in altri generi, in particolare la commedia sentimentale, una conferma ai propri modelli di vita e alle proprie aspirazioni.<ref>Mariagrazia Franchi, "I generi: identità, trasformazioni e pratiche di consumo, in, a cura di Orio Caldiron, cit.;</ref> Nella stagione [[1938]]-[[1939|39]], ''Luciano Serra pilota'' fu campione di incassi con 7.721.975, 79 [[lira italiana|lire]] dell'epoca.<ref>“Cinema”, n° 117 del 10 maggio 1941. (nel 1939 il prezzo medio a biglietto era 1,66 lire).</ref> Tra i 40.000 lettori che avevano risposto ad un sondaggio proposto, nello stesso periodo, dalla rivista “Cinema”, il film risultava ampiamente in cima alle preferenze, e lo stesso avveniva per [[Amedeo Nazzari]], tra gli attori.<ref name=Brunetta />
 
==Critica==