Castello Orsini-Colonna: differenze tra le versioni
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=== Le origini e gli Orsini ===
Il castello trecentesco venne edificato in forme semplici attorno ai resti di una torre innalzata nel 1181 da Gentile da Palearia, signore della contea di [[Albe (Massa d'Albe)|Albe]] espugnata nel 1364 da [[Francesco I del Balzo|Francesco del Balzo]], duca di [[Andria]]<ref name="Palmieri"/>. Conformato ad una rocca per volontà di [[Gentile Virginio Orsini]] fu concepito, come si legge in un'iscrizione posta sul portale ogivale, come fortilizio ''Ad exitum seditiosis Avejani'', ovvero come monito da eventuali rivolte della popolazione avezzanese<ref
=== I Colonna ===
L'edificio di Avezzano nel [[1546]] fu in un primo momento ampliato da [[Marcantonio Colonna]] e successivamente trasformato in palazzo fortificato dal vincitore della [[battaglia di Lepanto]]<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=castelloaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuCast2143&tom=143|titolo=Castello Orsini-Colonna|editore=Regione Abruzzo|accesso=}}</ref>.
I [[Colonna (famiglia)|Colonna]], dal 1504 in poi, diverranno definitivamente feudatari di quasi tutto il territorio [[marsica]]no per tre
[[File:Castello Orsini-Colonna in Avezzano.jpg|thumb|upright=1.2|Castello Orsini-Colonna]]
Nel 1722 il ''[[Signore (titolo nobiliare)|signore]]'' di Avezzano, Don Fabrizio Colonna giunse nel suo palazzo baronale, accompagnato dalla moglie Donna Caterina Salviati. Come da cerimoniale, fu accolto dai vassalli del contado con "''iscrizioni poste sopra gli archi eretti nelle vie in onore del principe, le poesie latine e greche e gli altri scritti composti in occasione dell'avvenimento
Rimase in mano alla [[Colonna (famiglia)|famiglia Colonna]] fino all'[[feudalesimo|abolizione dei feudi]] avvenuta nel [[1806]]. In questo periodo risultava molto utilizzato un [[teatro]] sotterraneo del castello, con probabile ingresso laterale nel fossato che i signori Colonna, generosi nei secoli con gli avezzanesi, concedevano di buon grado ai cittadini<ref
Il viaggiatore ed artista inglese [[Edward Lear]] nel suo diario di viaggio, intitolato ''Illustrated Excursions in Italy'', pubblicato a [[Londra]] nel 1846, riportò un disegno del maniero corredando così i testi dell'opera che riportavano i resoconti dei suoi viaggi in [[Abruzzo]] affrontati tra il luglio 1843 e l'ottobre 1844<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=paesaggioArAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuPaeA2552&tom=552|titolo=Edward Lear, Il castello di Avezzano|editore=Regione Abruzzo|accesso=}}</ref>.
=== La decadenza ===
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[[File:Ruins of Castle Orsini 1915.jpg|thumb|Rovine del castello Orsini-Colonna dopo il sisma]]
Il maniero passò quindi nel
Spina affittò anche parte del parco rinascimentale denominato al
Singolare "l'Osteria dentro la Terra" realizzata nel fossato del castello nella metà del cinquecento, perfettamente funzionante nelle foto precedenti il [[Terremoto della Marsica del 1915|terremoto]] che colpì Avezzano il 13 gennaio 1915.
Francesco Spina iniziò nel
=== Il castello prima e dopo il 1915 ===
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[[File:Avezzano - Castello Orsini Colonna main door.jpg|thumb|Il portale]]
Ad Avezzano la popolazione residente era di poco oltre le 13.000 unità. Nel primo Novecento la cittadina aveva appena perduto la funzione di borgo fortificato, essendo state abbattute le cadenti mura
I monumenti principali erano oltre al castello Orsini, la vicina [[Chiesa di San Giovanni Decollato (Avezzano)|chiesa]] e la caserma dei carabinieri. Più lontano, all'interno del nucleo urbano originario, sorgeva la piazza municipale con la [[Collegiata di San Bartolomeo (Avezzano)|chiesa di San Bartolomeo]]. Poco distante erano collocate la [[Piazza Torlonia|villa comunale]] e il [[Palazzo Torlonia (Avezzano)|palazzo Torlonia]] con annesso [[Villa Torlonia (Avezzano)|parco]].
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Il castello si presentava in forme perfettamente conservate, tanto che il sindaco aveva adibito gran parte di esso come albergo per i turisti dell'aristocrazia italiana. Il castello aveva tutte e quattro le torri perimetrali con i tre lati scanditi, e i tetti in merlatura erano adornati da copertura con tegole circolari, simili a quelli di una [[pagoda]]. Al centro del corpo v'era la residenza gentilizia dei Colonna con gli affreschi interni del Cinquecento. La facciata infatti mostrava un terzo settore, appunto occupato dalla residenza, che sulla destra, rispetto alla facciata, possedeva una torretta più alta e slanciata delle quattro del perimetro, con bucature ad archi classicheggianti, ed anch'essa con la caratteristica copertura in tegole del tetto "a pagoda".
Con il terremoto del 1915 il castello perse i livelli del tetto di tutte le colonne, ridotte a moncherini; la vicina chiesa di San Giovanni fu sventrata, con la perdita di gran parte della torre campanaria. Anche palazzo Torlonia crollò quasi completamente, e la chiesa di San Bartolomeo, non ancora cattedrale, rovinò del tutto. Rimase in piedi solo una parte del primo livello della facciata. La chiesa di San Giovanni
Il maniero risultò restaurabile nella fase Orsini fino alla seconda guerra mondiale, e l'amministrazione comunale sembrò muovere alcuni passi in tal senso. Tre bombe alleate
Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] il [[Sindaci di Avezzano|sindaco Jatosti]] autorizzò alcune famiglie di [[Rom (popolo)|rom]] a risiedere ad Avezzano autorizzandole a stabilirsi momentaneamente all'interno del castello Orsini. In seguito, non senza polemiche, l'amministrazione comunale
=== Il restauro ===
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[[File:Giardino del castello Avezzano.jpg|thumb|Il parco della Rimembranza]]
Il castello venne restaurato in due riprese negli [[anni 1960|anni sessanta]]
Divenuto quindi spazio per mostre di pittura ed arena per proiezioni cinematografiche negli anni settanta e [[anni 1980|ottanta]], è stato recuperato ulteriormente nel 1994 su progetto dell'architetto Alessandro Del Bufalo, il quale ha realizzato l'[[auditorium]] inserendo una struttura interna autoportante<ref
== Descrizione e architettura ==
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