Storia della Basilicata: differenze tra le versioni

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[[File:Homo erectus.JPG|thumb|Ricostruzione di come doveva apparire l'homo erectus]]
 
I primi insediamenti umani scoperti in Basilicata risalgono al [[Paleolitico]] inferiore, periodo in cui i territori in prossimità dei fiumi e dei bacini lacustri costituivano l'habitat ideale per l<nowiki>'</nowiki>''[[Homo erectus]]'' e le sue attività vitali di [[caccia e raccolta]]. Le testimonianze di questa prima fase di civiltà sono emerse a [[Venosa]], dove nei pressi di antichi specchi d'acqua sono stati ritrovati anche i resti di specie faunistiche oggi estinte, come l'[[elephantidae|elefante]] e il [[rhinocerotidae|rinoceronte]], e sopravvivenze di lontanissime specie [[Cenozoico|terziarie]] come il ''[[Machairodus]]'' o "tigre dai denti a sciabola".
 
Altri ritrovamenti riguardano [[Microlitismo|utensili litici]], come la punta [[Musteriano|musteriana]] ritrovata in contrada "Panevino", frazione di [[Tursi]], oppure ciottoli decorati con incisioni geometriche, rinvenuti nella "grotta dei Pipistrelli" e nella "grotta Funeraria" di [[Matera]]. Un insediamento costiero è emerso sul versante tirrenico, nelle grotte presso la spiaggia di [[Fiumicello-Santavenere|Fiumicello di Maratea]], dove agli utensili litici si accompagnano dei resti di fauna pleistocenica.