Mario Fubini: differenze tra le versioni

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A causa delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]] del [[1938]] dovette lasciare la cattedra di Palermo, ma riuscì a pubblicare articoli con l'aiuto dell'amico Luigi Vigliani. Dopo lo sfollamento a [[Vico Canavese]] gli riuscì di venir accettato come "rifugiato" in [[Svizzera]], dove insieme ad altri professori universitari "rifugiati internati" partecipò all'organizzazione di corsi per universitari "rifugiati".
 
Dopo la [[Seconda guerra mondiale|guerra]] insegnò all'[[Università di Trieste]], e alla [[Università Commerciale Luigi Bocconi|Bocconi]] di [[Milano]]. Dal [[1958]] al [[1965]] alla "Universitas Studiorum Mediolanensis" (la [[Università degli Studi di Milano|Statale]]) di Milano (tra i suoi assistenti lo scrittore e critico [[Sergio Antonielli]]). Nel [[1965]] ottenne la cattedra di "Critica letteraria" alla [[Normale di Pisa|Scuola normale superiore di Pisa]]. Nel [[1953]] divenne socio dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei|Accademia dei Lincei]] e direttore responsabile del ''[[Giornale storico della letteratura italiana]]''. Collaborò a numerose riviste italiane, come ''[[Belfagor (rivista)|Belfagor]]'' e ''[[Il Ponte (rivista)|Il Ponte]]''.
 
Diresse la collana "Classici italiani" della [[UTET]] e fu presidente del Comitato Nazionale per la pubblicazione delle ''Opere'' di [[Ugo Foscolo]].