Politica dell'Iraq: differenze tra le versioni

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La partecipazione al voto fu pari al 58% (8,4 milioni di votanti), nonostante il quasi totale boicottaggio della componente sunnita e dei suoi partiti e ben 9 attacchi contro i seggi, che fecero 44 morti. I risultati definitivi furono ufficializzati il 13 febbraio. Dodici liste ottennero seggi all'Assemblea Nazionale. Il 48,2% dei voti e la maggioranza dei seggi (140) andarono a due partiti che rappresentavano la componente sciita ([[SCIRI]]: [[Abd al-Aziz al-Hakim]], [[Partito Islamico Da'wa|Daʿwa]]: [[Ibrahim al-Ja'fari]]), riuniti nella [[Alleanza Unita Irachena]], tacitamente sostenuta dal Grande [[Ayatollah]] [[Ali al-Sistani]]. Anche la comunità curda fu ben rappresentata con il 25,7% dei voti e 75 seggi per la [[Alleanza Patriottica Democratica del Kurdistan]], che riuniva i due principali partiti curdi ([[Unione Patriottica del Kurdistan|UPK]]: [[Jalal Talabani]], [[Parito Democratico del Kurdistan|PDK]]: [[Mas'ud Barzani]]). La [[Lista Irachena]], guidata dal primo ministro [[Iyad Allawi]], giunse terza con il 13,8% dei voti e 40 seggi. Nessun'altra lista superò il 2%: nel complesso ottennero 20 seggi.
 
=== Elezioni provinciali del 30 gennaio [[2005]] ===
Simultaneamente alle elezioni costituenti si tennero le elezioni dei consigli dei 18 governatorati (41 seggi in ciascun consiglio, 51 a Baghdad). I sunniti boicottarono anche queste elezioni. Liste sciite vinsero in 11 province, inclusa Baghdad. Liste curde vinsero in 5 province ([[Arbil]], Dahuk, Ninawa (Ninive), [[Sulaymaniyya]], al-Tamim). Liste sunnite vinsero in una provincia (al-Anbar). Non ebbe un chiaro vincitore una provincia (Salah al-Din). In questa data si elessero anche i 111 consiglieri della regione autonoma del Kurdistan iracheno.
 
 
=== La redazione della Costituzione ===