Agente letterario: differenze tra le versioni
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Per diversi anni, tuttavia, le case editrici hanno faticato a considerare come loro interlocutore l'agente letterario anziché l'autore. Per decenni le agenzie letterarie furono colpite da una vera e propria forma di ostracismo<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionemondadori.it/qb/article.php?issue_id=50&article_id=224|titolo=Cos'è un'agenzia letteraria?|accesso=5/03/2014}}</ref>.
In [[Italia]] la situazione non era tanto diversa. Sebbene la prima agenzia, l'[[Agenzia Letteraria Internazionale]], venisse fondata nel [[1898]] da [[Augusto Foà]], affiancato in seguito dal figlio [[Luciano Foà|Luciano]] (anni dopo
Ciò nonostante, nel nostro Paese le agenzie letterarie non hanno avuto vita facile. La figura dell'agente letterario è stata per diversi anni poco conosciuta e, spesso, ostacolata da editori e addetti ai lavori. Egli non aveva la preminenza che ha invece sempre avuto nel mondo anglosassone, in cui un autore non tratterebbe mai di clausole contrattuali con il proprio editore (al contrario dell'atteggiamento comune nei Paesi dell'Europa continentale). La stampa nazionale, ancora nel [[1996]], definiva l'agente letterario «antipatico, esoso, ingombrante, necessario»<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/05/04/attenti-arriva-lo-sciacallo-degli-autori.html|titolo=Attenti, arriva lo sciacallo degli autori|accesso=5/03/2014}}</ref>.
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