Buri (popolo): differenze tra le versioni

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==Storia==
Furono alleati dei [[Daci]] di [[Decebalo]] durante la guerra dacica di [[Traiano]] ([[101]]-[[106]]) lungo il lato occidentale del fronte di combattimento.<ref>{{cita|Cassio Dione|LVIII, 8.1}}.</ref> Furono più volte battuti dallo stesso imperatore insieme ai loro alleati [[Daci]] e Sarmati [[Iazigi]].
 
Combatterono l'impero romano durante il periodo delle ([[guerre marcomanniche]]). [[Marco Aurelio]] condusse una spedizione contro di loro in questi anni, riuscendo a batterli nel [[175]], mentre il figlio [[Commodo]] li sconfisse negli anni subito dopo la morte del padre, tra il [[180]] e il [[182]]. È forse in seguito a questi eventi che [[Commodo]] si meritò l'appellativo di ''Sarmaticus et Germanicus Maximus'' (182). Si racconta infatti che l'offensiva da parte di Commodo in terra sarmata continuò. Neppure la morte dell'imperatore ritardò la progettata spedizione nella piana del Tisza. I Sarmati [[Iazigi]] (nuova ''expeditio sarmatica''), i suebi Buri ("''expeditio Burica''"), i germani [[Vandali]] ed i [[Daci]] liberi, furono battuti più volte negli anni successivi. Commodo, che aveva deciso di abbandonare il teatro delle operazioni militari nell'ottobre del [[180]], contro il parere del cognato [[Claudio Pompeiano]], lasciò che fossero i suoi generali (come [[Pescennio Nigro]], [[Clodio Albino]], il figlio di [[Tigidio Perenne]] e [[Valerio Massimiano]]<ref name="ValMaxim">{{AE|1956|124}}.</ref> per citarne alcuni) a portare a termine le operazioni di guerra.