Winifred Atwell: differenze tra le versioni

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Quando Atwell giunse in Gran Bretagna, inizialmente guadagnava solo alcune sterline a settimana, mentre a metà degli anni cinquanta guadagnava la considerevole cifra di 10.000 dollari a settimana. Dal [[1952]], la sua popolarità divenne ormai internazionale.<ref name="comlu1">{{Cita web|url=http://www.winifredatwell.comlu.com/1_4_About-Winnie.html |titolo=About Winnie » Winifred Atwell Tribute - Winifred Atwell Tribute |editore=Winifredatwell.comlu.com |data=13 gennaio 1982 |accesso=12 febbraio 2011}}</ref> Le sue mani vennero assicurate alla [[Lloyd's di Londra]] per un quarto di milione di dollari (la polizza stipulata stabilì che non avrebbe mai dovuto lavare i piatti). A questo punto ella siglò un contratto con la [[Decca Records]] e riuscì a vendere 30.000 dischi a settimana, distinguendosi per il maggior numero di dischi venduti tra i pianisti di quell'epoca.<ref name="rpm1"/> La sua hit del 1954, "[[Let's Have Another Party]]", fu la prima musica completamente strumentale per pianoforte a raggiungere il numero 1 della classifica dei singoli del Regno Unito. La Atwell è attualmente anche l'unica ad aver ricevuto due dischi d'oro e due dischi d'argento per la musica di pianoforte nel Regno Unito, e fu la prima artista di colore nel Regno Unito a raggiungere il milione di dischi venduti.<ref name="comlu1"/> Tra le sue opere di quest'epoca vi sono anche "Britannia Rag" e "Jubilee Rag" e nel [[1970]] partecipò anche al programma della [[BBC]] ''[[Pot Black]]''. Fu in questo periodo inoltre che scoprì il talento di [[Matt Monro]] persuadendo la Decca a scritturarlo.<ref>{{Cita web |url=http://www.mattmonro.org.uk/bio.shtml |titolo=A warm welcome to Matt Monro - an internet tribute |editore=Mattmonro.org.uk |data= |accesso=12 febbraio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110728154718/http://www.mattmonro.org.uk/bio.shtml |dataarchivio=28 luglio 2011 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.express.co.uk/posts/view/155023/Matt-Monro-Tragedy-of-the-singing-bus-driver |titolo=Home of the Daily and Sunday Express &#124; Express Yourself :: Matt Monro: Tragedy of the singing bus driver |editore=Express.co.uk |data=30 gennaio 2010 |accesso=12 febbraio 2011}}</ref>
 
Il picco della carriera di Winifred Atwell fu nella seconda metà degli anni cinquanta quando i suoi concerti adunavano migliaia di spettatori in Europa, Asia e Oceania. Suonò tre [[Royal Variety Performance]], apparendo in ogni capitale europea e raccogliendo in tutto 20.000.000 di spettatori. Ad un party privato per la regina [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]], fu la regina stessa a richiederle il bis sulle note di "[[Roll Out the Barrel]]". Partecipò all'apparizione televisiva ''Bernard Delfont Presents The Winifred Atwell Show'' che durò 10 episoti sulla ITV dal 21 aprile al 23 giugno [[1956]], e la BBC acquisì poi la serie l'anno successivo.<ref>{{Cita web|url=http://ftvdb.bfi.org.uk/sift/series/3337 |titolo=BFI &#124; Film & TV Database &#124; The WINIFRED ATWELL SHOW |editore=Ftvdb.bfi.org.uk |data= |accesso=12 febbraio 2011}}</ref> La sua brillante carriera le portò una fortuna che si sarebbe potuta estendere anche negli Stati Uniti se non vi fossero state contestazioni circa la sua razza; nel [[1956]] era alle prese per la registrazione di una puntata dell'''[[The Ed Sullivan Show]]'' ma incontrò forti resistenze e la registrazione non venneavvenne mai.
 
Nel [[1955]], la Atwell giunse in [[Australia]] dove venne accolta con grandi onori. Il top del suo tour si tenne al Tivoli circuit, con un incasso di 600.000 dollari. Ella viaggiò in Australia anche col chitarrista Jimmy Doyle ed il suo direttore musicale. La sua popolarità in Australia la portò a stabilirsi a [[Sydney]] negli anni settanta, divenendo però cittadina australiana a tutti gli effetti solo due anni prima della morte.<ref>{{Cita web|url=http://catalogue.nla.gov.au/Record/3600307?lookfor=winifred&offset=4&max=1012 |titolo=Portrait of Winifred Atwell [8&#93; [picture&#93; &#124; National Library of Australia |editore=Catalogue.nla.gov.au |data= |accesso=12 febbraio 2011}}</ref>