Georgia nella guerra di secessione americana: differenze tra le versioni
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In più di una dozzina di casi esemplari in tutto lo Stato le donne bianche povere presero a sottoporre i negozi a [[saccheggio]], sequestrando così i carri dei rifornimenti per procurarsi generi di prima necessità come la [[bacon (salume)|pancetta affumicata]], il [[mais]], la [[farina]] e il [[cotone (filo)|filato di cotone]]: il tutto evolvette in una situazione di grave disordine pubblico, mano a mano che le richieste si facevano sempre più pressanti<ref>{{Cita pubblicazione|nome1=Teresa Crisp|cognome1= Williams|nome2= David |cognome2=Williams|titolo='The Women Rising': Cotton, Class, and Confederate Georgia's Rioting Women|rivista=Georgia Historical Quarterly|data=Spring 2002|volume= 86|numero=12|pp= 49–83|jstor=40584640|editore=Georgia Historical Society}}</ref>.
In alcuni casi gli stessi eserciti confederati si appropriarono forzatamente del cibo e delle forniture, sia dai contadini georgiani che da quelli della [[Carolina del Sud]]; il [[governatore della Georgia]] lamentò che tali sequestri di cibo "fossero stati particolarmente rovinosi per il popolo della parte nordorientale dello Stato"<ref>{{
A mano a mano che le condizioni interne peggioravano ulteriormente a causa della guerra, la situazione divenne del tutto insostenibile, con torme di soldati georgiani che abbandonavano le file delle armate sudiste per tornare a occuparsi in prima persona delle proprie fattorie semi-abbandonate e delle famiglie sofferenti<ref>{{Cita libro|nome=Mark A. |cognome= Weitz|titolo=A Higher Duty: Desertion among Georgia Troops during the Civil War|anno=2005|url=https://books.google.com/books?id=yv3lq2NRwGwC|isbn=978-0-8032-9855-2|editore=University of Nebraska Press}}</ref>.
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