Liturgia delle ore: differenze tra le versioni

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Il "libro delle ore" comprende la raccolta delle ore liturgiche per i diversi periodi dell'anno. Per secoli uno dei libri che non mancava presso tutte le famiglie o le comunità che potevano permettersi di avere dei libri. Anche dopo la diffusione della stampa, i libri delle ore, anche di potenti personaggi laici, rimasero come espressione di prestigio e di amore per l'arte. Divenne anche ben presto, un oggetto riccamente miniato. Tra i libri delle ore più celebri si ricordano quelli di Filippo II.
A fianco dell'edizione maggiore, con tutti i testi delle letture e dei salmi, già nel medioevo si era diffuso un indice di essi: il breviario.
Con il [[Concilio di Trento]] il breviario divenne, invece, un oggetto di uso quotidiano inteso come testo, facilmente trasportabile, che però permetteva all'ecclesiastico di recitare l'Ufficio divino senza dover ricorrere ad altri testi. Ogni ecclesiastico era obbligato ad averlo e a recitare le relative orazioni alle prescritte ore canoniche, ma nonche fu più inteso, salvo poche eccezioni come i Vespri solenni, come una pratica collettiva, bensì come una preghiera individuale.
 
== Note ==