Unione Sovietica: differenze tra le versioni
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==== La seconda guerra mondiale ====
Aggredita dalle truppe di [[Hitler]] con l'[[operazione Barbarossa]], iniziata il 22 giugno [[1941]], l'Unione Sovietica vide la porzione occidentale del territorio rapidamente occupata dal nemico, che vi commise eccidi e devastazioni. Grazie anche al trasferimento a oriente delle [[industrie belliche]], reso possibile dal periodo di pace guadagnato con il patto di non aggressione con la [[Germania nazista]], e ai massicci aiuti in armi e altro equipaggiamento ricevuti da [[Stati Uniti]] e [[Gran Bretagna]],<ref>{{en}} [[Winston Churchill]], ''The second World War'', London, Cassel & Company Ltd, 1964: vol. 6 (''War comes to America''), pp. 84-89; ''ibidem'', vol. 8 (''Victory in Africa''), pp. 312-313; ''ibidem'', vol. 12 (''Triumph and Tragedy''), pp. 191-192.</ref> l'Unione Sovietica riuscì a bloccare l'invasione e, a partire dalla vittoriosa [[battaglia di Stalingrado]], a respingere le truppe dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]]. L'avanzata dell'Armata Rossa si concluse a [[Berlino]] nel maggio [[1945]].
Tra il 4 e l'11 febbraio del 1945 nel [[palazzo imperiale di Livadia]] si tenne la [[Conferenza di Jalta|conferenza di Yalta]], il più famoso degli incontri fra [[Stalin]], [[Winston Churchill|Churchill]] e [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]], nei quali fu deciso quale sarebbe stato l'assetto politico internazionale al termine della [[seconda guerra mondiale]]. In particolare a Yalta furono poste le basi per la divisione dell'[[Europa]] e del mondo in zone di influenza. In seguito agli accordi di Yalta l'Unione Sovietica dichiarò guerra all'[[Impero Giapponese]] l'8 agosto 1945 (nonostante fosse ancora in vigore con l'[[Impero Giapponese]] il patto di non aggressione del 1941) e il giorno successivo lanciò un milione di [[soldati]] veterani del [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] contro la [[Manciuria]], dove erano di stanza circa 700.000 giapponesi.<ref>{{cita libro|cognome=Gilbert|nome=Martin|titolo=La grande storia della [[seconda guerra mondiale]]nell'anno=1989|ISBN=978-88-04-51434-3|pagina=818}}</ref>
Entro una settimana la regione, la Corea settentrionale e [[Sachalin]] furono occupate; nelle [[Isole Curili|Curili]] invece la resistenza nipponica fu più aspra, ma il 23 agosto furono parimenti conquistate.<ref>{{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=La seconda guerra mondiale|volume=II|anno=2010|editore=Mondadori|città=Verona|pagina=292}}</ref> La vittoria riportata sulle truppe della Germania nazista, dell'Italia fascista e dei loro alleati ebbe però un elevatissimo costo in vite umane e distruzioni materiali: {{Senza fonte|25.568.000 di vittime, di cui 8.668.000 soldati e 16.900.000 civili, nonché la distruzione di 1.700 città, 70.000 villaggi e 32.000 imprese industriali.}}
==== Il dopoguerra ====
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