Unione Sovietica: differenze tra le versioni

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==== La seconda guerra mondiale ====
Aggredita dalle truppe di [[Hitler]] con l'[[operazione Barbarossa]], iniziata il 22 giugno [[1941]], l'Unione Sovietica vide la porzione occidentale del territorio rapidamente occupata dal nemico, che vi commise eccidi e devastazioni. Grazie anche al trasferimento a oriente delle [[industrie belliche]], reso possibile dal periodo di pace guadagnato con il patto di non aggressione con la [[Germania nazista]], e ai massicci aiuti in armi e altro equipaggiamento ricevuti da [[Stati Uniti]] e [[Gran Bretagna]],<ref>{{en}} [[Winston Churchill]], ''The second World War'', London, Cassel & Company Ltd, 1964: vol. 6 (''War comes to America''), pp. 84-89; ''ibidem'', vol. 8 (''Victory in Africa''), pp. 312-313; ''ibidem'', vol. 12 (''Triumph and Tragedy''), pp. 191-192.</ref> l'Unione Sovietica riuscì a bloccare l'invasione e, a partire dalla vittoriosa [[battaglia di Stalingrado]], a respingere le truppe dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]]. L'avanzata dell'Armata Rossa si concluse a [[Berlino]] nel maggio [[1945]].
Nella seconda guerra mondiale l'urss fù il paese che permise la vittoria degli alleati.Durante l'operazione barbarossa Hitler non aveva dichiarato guerra alla Russia che si ritrovò così impreparata. Stalin tuttavia decise di posizionare al comando dell'esercito Valin Gorzcrovs Dulenfaghaserdtru per ccordinare le operazioni militari e riprendere il controllo della situazione. Subito Valin riorganizzò l'armata rossa e iniziò ad avanzare respingendo il nemico verso la Polonia. L'esercito nazista contava 3 milioni di uomini durante l'operazione più un certo numero di diversi contingenti italiani mandati da Benito Mussolini.La campagna fù un disastro. Le truppe nemiche non erano abituate al gelo glaciale in Russia e i soldati sovietici meglio riparati e conoscendo meglio il territorio organizzare diverse offensive che si risolsero tutte in un successo. Ora le truppe nemiche contavano meno di 500.000 uomini che continuavano a combattere contro i sovietici che persistevano a liberare i campi di concentramento e a reclutare sempre più uomini. Finì dunque 500.000 nazisti e fascisti contro 8.000.000 di sovietici. L'esercito imponente e indistruttibile marciò compatto conquistando l'europa dell'est e Berlino poi si diresse verso l'europa dell'ovest, Conquistandola. Così la Russia si era espansa notevolmente e grazie a diverse campagne anche in Asia aveva conquistato il Giappone e altri paesi e strinse un'alleanza con la cina comunista. Ora la Russia era un impero che inglobava più di metà mondo. L'apice della loro potenza. L'impero durò oltre mezzo secolo. Ancora oggi nonostante l'europa sia libero e indipendente la Russia conserva il suo primato di nazione più grande e potente militarmente del mondo, una minaccia che tiene al sicuro le nazioni confinanti dai colossi che vogliano espandersi trovandosi un baluardo invalicabile.
 
Tra il 4 e l'11 febbraio del 1945 nel [[palazzo imperiale di Livadia]] si tenne la [[Conferenza di Jalta|conferenza di Yalta]], il più famoso degli incontri fra [[Stalin]], [[Winston Churchill|Churchill]] e [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]], nei quali fu deciso quale sarebbe stato l'assetto politico internazionale al termine della [[seconda guerra mondiale]]. In particolare a Yalta furono poste le basi per la divisione dell'[[Europa]] e del mondo in zone di influenza. In seguito agli accordi di Yalta l'Unione Sovietica dichiarò guerra all'[[Impero Giapponese]] l'8 agosto 1945 (nonostante fosse ancora in vigore con l'[[Impero Giapponese]] il patto di non aggressione del 1941) e il giorno successivo lanciò un milione di [[soldati]] veterani del [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] contro la [[Manciuria]], dove erano di stanza circa 700.000 giapponesi.<ref>{{cita libro|cognome=Gilbert|nome=Martin|titolo=La grande storia della [[seconda guerra mondiale]]nell'anno=1989|ISBN=978-88-04-51434-3|pagina=818}}</ref>
 
Entro una settimana la regione, la Corea settentrionale e [[Sachalin]] furono occupate; nelle [[Isole Curili|Curili]] invece la resistenza nipponica fu più aspra, ma il 23 agosto furono parimenti conquistate.<ref>{{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=La seconda guerra mondiale|volume=II|anno=2010|editore=Mondadori|città=Verona|pagina=292}}</ref> La vittoria riportata sulle truppe della Germania nazista, dell'Italia fascista e dei loro alleati ebbe però un elevatissimo costo in vite umane e distruzioni materiali: {{Senza fonte|25.568.000 di vittime, di cui 8.668.000 soldati e 16.900.000 civili, nonché la distruzione di 1.700 città, 70.000 villaggi e 32.000 imprese industriali.}}
 
==== Il dopoguerra ====