Mare Adriatico: differenze tra le versioni
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Le curiosità pugliesi |
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===I Micenei in Adriatico===
[[File:Frammento del Montagnolo.jpg|miniatura|sinistra|Frammento di vaso miceneo, trovato ad Ancona.]]
I primi navigatori a frequentare l'Adriatico furono i [[Micenei]]. Questa antica frequentazione è testimoniata dai ritrovamenti di reperti micenei, che in questo mare sono tipici solo di un numero limitato di siti, elencati di seguito<ref>* Lorenzo Braccesi, Mario Luni, ''I Greci in Adriatico'', L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 2004 (pagine 40 e 120). ISBN 9788882652661
* Per Pelagosa: Anna Margherita Jasink,Grazia Tucci,Luca Bombardieri, ''MUSINT: le collezioni archeologiche egee e cipriote in Toscana: ricerche ed...'', Firenze University Press, 2011 (pagina 216).
* Per il culto di Diomede a Pola: MUsti, 1980; Aigner Foresti 2002; Vanotti 2002.</ref>.
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Come si può notare effettuando un confronto tra i siti dei ritrovamenti micenei e i luoghi di culto di Diomede, essi a volte coincidono; questa coincidenza non è certo casuale, ma mostra che tale culto è stato diffuso proprio dai navigatori provenienti dalla Grecia, in un'epoca di poco più tarda rispetto alla [[Guerra di Troia]], ossia intorno al XIII secolo a.C., al tempo della diaspora micenea ([[Periodo elladico#Tardo Elladico (TE)|tardo elladico]])<ref name=supplemento/>.
Il culto di Diomede potrebbe poi essere stato rivitalizzato in occasione della politica adriatica del tiranno siracusano [[Dionisio I di Siracusa|Dionisio il grande]]. Nel IV secolo a.C. infatti, egli valorizzò l'antico culto greco dell'eroe argivo per giustificare culturalmente la propria azione colonizzatrice di fronte alle popolazioni autoctone dell'Adriatico<ref name="supplemento">Per tutto il capitolo: Lorenzo Braccesi, ''Hellenikos kolpos'', supplemento a ''Grecità adriatica'', L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 2001 (capitolo IX su Ankon, capitolo X, sul culto di Diomede ed Afrodite in Adriatico). ISBN 9788882651534</ref>. Lo stesso fenomeno si è verificato in tutte le aree adriatiche interessate dalla politica di Dionisio il grande di Siracusa e di suo figlio<ref name=diomededionisio>Per il rapporto tra Dionisio I e il culto di Diomede si veda inoltre:
*Alessandra Coppola, ''Siracusa e il Diomede Adriatico'', in ''Prometheus'' nº 14, 1988 (pagine 221-226);
*Lorenzo Braccesi, ''Grecità di frontiera: i percorsi occidentali della leggenda'', Esedra, 1994 (pagine 85 e seguenti);
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===Rotte greche in Adriatico===
I Greci, come tutti i popoli antichi, praticavano la navigazione di [[cabotaggio]] ed affrontavano il mare aperto solo quando non era possibile altrimenti, scegliendo in questo caso le rotte più brevi. Le rotte di cabotaggio erano stabilite in base alla necessità di potersi riparare, durante la notte o in caso di burrasca, in porti o insenature naturali localizzate a circa un giorno di navigazione l'una dall'altra.
[[File:Raggi sulla punta della Scalaccia.jpg|miniatura|Il [[Promontorio del Conero]] visto da [[Ancona]]]]'''Da ricordare nel Gargano'''
Nel Gargano più precisamente nella zona di Litoranea Di San Nicandro Garganico c'è un canale da ricordare di nome Schiapparo da cui prende il nome la zona costiera compresa tra Lesina e Torre Mileto ( frazione di San Nicandro garganico).[[File:Riviera_del_Conero_e_Colli_dell%27Infinito_-_www.rivieradelconero.info.jpg|thumb|right|[[Riviera del Conero]]: la spiaggia di San Michele vista dal Passo del Lupo.]]
[[File:Grottammare,_lungomare_nord.jpg|thumb|right|[[Riviera delle Palme (Marche)|Riviera delle Palme]]]]
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