Pier Antonio Micheli: differenze tra le versioni

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Pier Antonio Micheli fu il fondatore della [[micologia]], avendo dato un decisivo contributo allo studio dei [[funghi]] osservando le [[lamella (micologia)|lamelle]] attraverso un sistema di lenti, scoprendo per primo le [[spora (micologia)|spore]], i [[basidio|basidi]] e i [[cistidio|cistidi]]. Notò anche l'esistenza del [[velo (micologia)|velo universale]] e fu il primo a dimostrare che i [[funghi]] si riproducono per mezzo di [[spora (micologia)|spore]].
 
Fu professore all'[[Università di Pisa]] e, prefetto dell'[[Museo di storia naturale sezione orto botanico|Orto Botanico di Firenze]] e il fondatore della ''[[Società botanica fiorentina]]'' nel 1716, insieme a [[Niccolò Gualtieri]], [[Gaetano Moniglia]] e [[Sebastiano Franchi]]. Nel 1718 con ''motu proprio'' da parte di [[Cosimo III de' Medici]], ottenne la gestione del [[Giardino dei Semplici]] di S.Marco.
 
Nel 1729, Micheli pubblicò la sua opera celebre, ''Nova Plantarum genera'', in cui descrisse nuovi generi di piante e di funghi. L'opera costituì una svolta nel campo di indagini delle [[crittogame]], denominate col termine di ''plantae imperfectae''. Già dal 1710, come si evince dalle testimonianze manoscritte pervenute (Sezione di Botanica della Biblioteca di Scienze, dell'Università di Firenze, Mss 50), Micheli aveva deciso di studiare la generazione delle piante imperfette.