Esperanto: differenze tra le versioni

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[[File:Unua libro per russi - 1887 - 1a edizione - copertina retro.jpg|miniatura|Unua Libro (por Rusoj) - 1887 - copertina retro ]]
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L''''esperanto''' è una [[lingua artificiale]], sviluppata tra il [[1872]] e il [[1887]] dall'[[Oftalmologia|oftalmologo]] [[Polonia|polacco]] di origini [[Ebrei|ebraiche]] [[Ludwik Lejzer Zamenhof]]. È la più conosciuta e utilizzata tra le [[lingua ausiliaria internazionale|lingue ausiliarie internazionali]] (LAI)<ref>{{cita libro|cognome=Byram|nome= Michael|titolo=Routledge Encyclopedia of Language Teaching and Learning|url=http://books.google.it/books?id=_udVA--sg4kC&pg=PA200&source=gbs_search_r&cad=0_1&sig=ACfU3U0FGMZE3QExQF-tjpCFEgzaJ7ZFXA|citazione=L'esperanto è l'unica lingua artificiale ad aver conseguito un uso relativamente ampio; si stima tra cinque e quindici milioni il numero di persone ad averlo studiato, anche se coloro che ne fanno un uso regolare probabilmente non superano l'uno per cento di tale numero.}}</ref>. Presentata nel ''Primo Libro'' (''[[Unua libro]]'' - [[Varsavia]], [[1887]]) come ''Lingvo Internacia'' ("lingua internazionale")<ref>Irene Galigaris, (2016), Una lingua per tutti, unu lingua di nessun paese (una ricerca sul campo sulle identitá esperantiste) - prefazione di Federico Gobbo, p.85, 106, Aracne Editrice, ISBN 978-88-548-8864-7</ref>, prese in seguito il nome ''esperanto'' ("colui che spera", "sperante") dallo pseudonimo di "Doktoro Esperanto", utilizzato dal suo inventore. Scopo della lingua è di far dialogare i diversi popoli cercando di creare tra di essi comprensione e pace con una seconda lingua semplice ma espressiva, appartenente all'umanità e non a un popolo. Un effetto di ciò sarebbe quello di proteggere gli idiomi "minori", altrimenti condannati all'estinzione dalla forza delle lingue delle nazioni più forti. Per questo motivo l'esperanto è stato ed è spesso protagonista di dibattiti riguardanti la cosiddetta [[democrazia linguistica]].
 
Le regole della [[grammatica dell'esperanto]] sono state scelte da quelle di varie lingue studiate da Zamenhof, affinché fossero semplici da imparare e nel contempo potessero dare a questa lingua la stessa espressività di una [[lingua etnica]]; esse non prevedono eccezioni. Anche i vocaboli derivano da idiomi preesistenti, alcuni (specie quelli introdotti di recente) da lingue non indoeuropee come il [[Lingua giapponese|giapponese]], ma in gran parte da [[Lingua latina|latino]], [[lingue romanze]] (in particolare [[Lingua italiana|italiano]] e [[Lingua francese|francese]]), [[lingue germaniche]] ([[Lingua tedesca|tedesco]] e [[Lingua inglese|inglese]]) e [[lingue slave]] ([[Lingua russa|russo]] e [[Lingua polacca|polacco]]).