Medea: differenze tra le versioni

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Vista l'indifferenza di Giasone di fronte alla sua situazione, Medea medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda come dono nuziale un mantello alla giovane Glauce, la quale, non sapendo che il dono è intriso di veleno, lo indossa per poi morire fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch'egli il mantello, e muore.
 
Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Secondo [[Euripide]], per assicurarsi che Giasone soffrasoffrisse e non abbiaavesse discendenza, dopo un'angosciosa incertezza vince la sua natura di madre e uccide i loro figli ([[Mermero (Giasone)|Mermero]] e [[Fere (Giasone)|Fere]]) avuti da lui<ref>Nella ''Medea'' di [[Carcino di Agrigento|Carcino]], però, era testimoniata la variante secondo la quale sarebbero stati i corinzi ad ucciderli, incolpandola del delitto: cfr. {{cita libro |autore=M. Martinelli |capitolo=Una nuova Medea in musica: P.Louvre inv. E 10534 e la Medea di Carcino |curatore=M.S. Celentano |titolo=Ricerche di metrica e musica greca per Roberto Pretagostini |città=Alessandria |editore=Edizioni dell'Orso |anno=2010 |pagine=61-76}}</ref>. Secondo [[Diodoro Siculo]] i figli che Medea aveva avuto da Giasone erano però tre: i due gemelli Tessalo e [[Alcimene (figlio di Giasone)|Alcimene]] e Tisandro<ref>{{Cita libro |autore=Luisa Biondetti |titolo=Dizionario di mitologia classica |città=Milano |editore=Badini & Castoldi |anno=1997 |ISBN=88-8089-300-9 |p=429 e p. 326 }}</ref>.
 
Fuggita ad [[Atene]], a bordo del carro del Sole trainato da draghi alati, Medea sposa [[Egeo]], dal quale ha un figlio, [[Medo (mitologia)|Medo]]; Egeo aveva precedentemente concepito con [[Etra (figlia di Pitteo)|Etra]] un figlio, [[Teseo]]. Medea vuole lasciare il trono di Atene a Medo, ma Teseo giunge in città. Egeo ignora che Teseo sia suo figlio, e Medea, che vede ostacolati i suoi piani per Medo, suggerisce al marito di uccidere il nuovo venuto durante un banchetto. Ma all'ultimo istante Egeo riconosce Teseo come suo figlio e Medea è costretta a fuggire di nuovo.