Palazzo del Viminale: differenze tra le versioni

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Il palazzo sorge sul colle del [[Viminale (colle)|Viminale]] nel [[Monti (rione di Roma)|rione Monti]] e fu voluto da [[Giovanni Giolitti|Giolitti]] come centro nevralgico del [[potere esecutivo]] italiano (all'epoca le cariche di [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] e [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|Ministro dell'Interno]] erano ricoperte da una sola persona).
 
Fu perciò commissionato nel [[1911]] all'architetto [[Manfredo Manfredi (architetto)|Manfredo Manfredi]] che lo progettò appositamente per ospitare le funzioni governative coacervate, di sede della Presidenza del consiglio e del Ministero dell'interno, che era stata fino ad allora di [[palazzo Braschi]]. Utilizzato già al completamento del principale corpo di fabbrica nel 1923<ref>In riferimento all'automobile usata per rapire [[Giacomo Matteotti]], la notte tra il 10 e l'11 giugno [[1924]] "[[Amerigo Dumini|Dumini]] la parcheggiò dapprima spavaldamente nel cortile del Viminale, sede del ministero dell'Interno": [https://www.laterza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=713&Itemid=101 Giovanni Borgognone, ''Come nasce una dittatura: il delitto Matteotti'', Laterza, 1912].</ref>, fu inaugurato ufficialmente il 9 luglio [[1925]].
 
In ogni caso, durante il regime fascista il primo ministro Mussolini preferiva utilizzare la sede del Ministero degli esteri (allora [[palazzo Chigi]]) e, successivamente al 1929, [[palazzo Venezia]]: fu solo dopo il [[25 luglio]] [[1943]] che il Viminale riassunse pienamente in sé la funzione di doppia sede della Presidenza del Consiglio e di Ministero degli interni, che mantenne fino al [[1961]].
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* la ''Biblioteca della Direzione Centrale per la Documentazione e la statistica''
 
Contiene al suo interno [[Banca|sportelli bancari]] e [[Posta|postaliposta]]li, diversi bar ed altri servizi.
 
==Pertinenze ed adiacenze ==
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I giardini del retro dividono il plesso principale da pertinenze in forma di villino. Quasi di fronte alla facciata posteriore, infatti, si trova il palazzetto che fu sede del ''Regio Istituto di Fisica'' nel quale [[Enrico Fermi]] condusse i suoi esperimenti di [[Fisica nucleare e subnucleare|fisica nucleare]] insieme ai [[ragazzi di via Panisperna]] (così chiamati perché il palazzetto è più vicino all'uscita di via Panisperna). Il palazzetto ospitava, anche, il ''Regio Istituto di Chimica''.
 
==Bibliografia==
* [[Sabino Cassese]], ''I «luoghi» della burocrazia a Roma dall’unità alla prima guerra mondiale'', in «I Ministeri di Roma Capitale. L’insediamento degli uffici e la costruzione delle nuove sedi», Padova, Marsilio, 1985, pp. 19-22.
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* [[Sabino Cassese]], ''I «luoghi» della burocrazia a Roma dall’unità alla prima guerra mondiale'', in «I Ministeri di Roma Capitale. L’insediamento degli uffici e la costruzione delle nuove sedi», Padova, Marsilio, 1985, pp. 19-22&nbsp;19–22.
 
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