Titulus: differenze tra le versioni
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In senso ristretto, il termine individua la lastra di [[marmo]] o di altro materiale su cui era segnato il nome del proprietario di un immobile; su di essa poteva inoltre essere dichiarato a quale titolo egli ne deteneva il possesso.
Negli anni successivi alla pace della Chiesa, conseguenza dell'apertura al [[Cristianesimo]] operata dall'imperatore [[Costantino I|Costantino]] nei primi decenni del IV
I nuovi edifici per il culto vengono pertanto identificati tramite il nome del donatore o di colui che, dopo aver acquistato l'immobile, ne aveva curato la riconversione in aula di culto, secondo una prassi comune nel mondo romano per le opere a destinazione pubblica (es. strade, magazzini, basiliche, acquedotti); il nome del donatore era di norma apposto su una lastra (''titulus'') affissa a memoria dell'atto di [[evergetismo]] in favore della comunità. Per metonimia il termine ''titulus Agli inizi del IV secolo l'organizzazione parrocchiale di Roma contava 25 ''tituli'', conosciuti come ''titulus Clementis'','' titulus Praxedis'', ''titulus Byzantis'' e simili.
===Lista dei ''tituli''===
Il [[sinodo]] svolto a Roma nel [[499]], tenuto da [[papa Simmaco]], indicava un elenco di titoli, che costituivano la struttura della chiesa romana e che erano in corso di trasformazione in chiese. Furono invitati tutti i presbiteri di Roma a parteciparvi. L'elenco dei presbiteri presenti permette di conoscere i ''tituli'' esistenti all'epoca<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.pseudoisidor.de/html/271_symmachus_post_consulatum.htm Symmachus II<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>:
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