Teoria umorale: differenze tra le versioni

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[[File:Melancolía 001.JPG|thumb|[[Albrecht Dürer]], ''[[Melencolia I|Melancolia]]'' (1514)]]
La teoria umorale godette di nuova fortuna nel [[Rinascimento]], e continuò ad essere ritenuta valida almeno fino al [[Seicento]], quando si affermarono altre dottrine come la [[iatrochimica]] e quella [[dottrina miasmatico-umorale|miasmatica]].<ref>Giuseppe Armocida, ''Storia della medicina'', pag. 304 e 377, Jaca Book, 1993.</ref>
[[Paracelso]] in particolare si segnalò per la sua opposizione alla medicina tradizionale, sebbene i suoi seguaci non ne abbandonarono mai i fondamenti,<ref>{{cita web|url=http://www.visionealchemica.com/temperamenti-qualita-elementari/|titolo=Qualità elementari}}</ref> ritenendo secondario attribuire la genesi delle malattie allo squilibrio degli [[umori]], la cui vera origine per lui era dovuta piuttosto all'azione di [[spirito (entità)|spiriti]] incorporei, denominati ''arcani'', in grado di alterare i tre [[spagiria|principi spagirici]] dell'organismo, operanti pur sempre nei [[quattro elementi]].<ref>{{cita web|url=https://library.weschool.com/lezione/paracelso-philippus-aureulus-theofrastus-detto-paracelsus--20724.html|titolo=Philippus Aureulus Theofrastus detto Paracelsus}}</ref>
 
Le idee di Ippocrate e Galeno seguitarono comunque ad essere dominanti, venendo abbandonate solo quasi alla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]].<ref>Edward Shorter, ''Psicosomatica. Storia dei sintomi e delle patologie dall'Ottocento a oggi'', p. 29, Feltrinelli, 1993.</ref>