Incidente di Vermicino: differenze tra le versioni

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Altri ipotizzarono invece che la falsa prospettazione di un possibile omicidio doloso potesse servire ai Vigili del Fuoco per distogliere l'attenzione da eventuali colpe gravi da loro commesse nelle operazioni di salvataggio (con riferimento in particolare alla scelta, rivelatasi infelice, di scavare un pozzo parallelo). Si è tuttavia obiettato che la scelta di scavare un tunnel parallelo era inevitabile, non essendovi soluzioni alternative praticabili, e che la durezza degli strati litologici sottostanti, e quindi la durata dello scavo e l'entità delle vibrazioni da esso prodotte, non era ragionevolmente prevedibile.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=|url=http://www.ilgiornale.it/roma/ce_bambino_pozzo_vermicino_prima_tragedia_tv/13-06-2006/articolo-id=96794-page=0-comments=1|titolo=«C’è un bambino in un pozzo!» Vermicino, la prima tragedia tv|città=Roma|pubblicazione=[[Il Giornale]]|data=13 giugno 2006}}</ref>
 
{{cn|Anziché il frutto di responsabilità colpose dei proprietari del pozzo (imprudenza) o dei soccorritori (imperizia), o addirittura di responsabilità dolose di ignoti, la morte del bambino è stata probabilmente (e tale è comunque oggi la "verità giudiziaria") una tragica fatalità.}}{{chiarire||chi lo dice?}} Il volontario del soccorso alpino Tullio Bernabei continuò del resto a sostenere la verità, che è quellacome sostenutasostenuto dagli speleologi del CAI, dida Angelo Licheri e delladalla stessa famiglia Rampi: "L'imbracatura trovata sul corpo del bambino era il frutto dei nostri tentativi di salvataggio, in particolare quello di Licheri. Purtroppo quella di Vermicino è una storia abbastanza semplice".
 
==Influenza culturale==