Silvestro dell'Aquila: differenze tra le versioni

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==== Gli inizi e l'affermazione ====
[[File:San Sebastiano (Silvestro dell'Aquila).jpg|thumb|upright=1|left|''[[San Sebastiano (Silvestro dell'Aquila)|San Sebastiano]]'' ([[1478]]), [[museo nazionale d'Abruzzo]], [[L'Aquila]].]]
La sua attività artistica è documentata a partire dal [[1471]], quando l'artista aprì bottega<ref group=A>La bottega di Silvestro dell'Aquila fu la più grande ed importante delle botteghe artistiche abruzzese e rimase in attività dal [[1471]] fino a circa il [[1530]], venendopoiché l'attività venne continuata anche dopoin laseguito alla morte del fondatore, avvenuta nel [[1504]], dai suoi allievi Salvato Romano e Angelo d'Arischia.</ref> nella zona della Lauretana<ref name="Antonini, La Lauretana">{{cita libro|autore=Orlando Antonini|capitolo=La Lauretana|titolo=Architettura religiosa aquilana|volume=II|città=Todi|editore=Tau Editrice|anno=2010|pp=241-245}}</ref> insieme al collega [[Giovanni di Biasuccio]],<ref name="Regione Abruzzo"/> con cui lavorò sulla ricostruzione degli edifici danneggiati dal [[terremoto dell'Aquila del 1461]].<ref name="Burman"/> Nel [[1476]] realizzò un ''San Giacomo'' andato perduto e probabilmente destinato, in origine, al [[Duomo dell'Aquila]].<ref name="Regione Abruzzo"/>
 
Nello stesso periodo iniziò la sua notevole produzione di arte funeraria realizzando, sempre per la cattedrale aquilana, il [[mausoleo di Amico Agnifili]] (1476-[[1480]]), di cui oggi rimangono solo alcuni resti;<ref name="Antonini, San Massimo">{{cita libro|autore=Orlando Antonini|capitolo=La cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio|titolo=Architettura religiosa aquilana|volume=I|città=Todi|editore=Tau Editrice|anno=2010|pp=225-241}}</ref><ref name="Touring, 93">{{cita libro|autore=[[Touring Club Italiano]]|titolo= L'Italia - Abruzzo e Molise|anno=2005|editore=Touring Editore|città=Milano|p=93}}</ref> nel contratto compare, in veste di testimone, anche un giovanissimo [[Saturnino Gatti]] che negli anni seguenti si formò nella bottega di Silvestro.<ref name="Regione Abruzzo"/> A differenza dei sepolcri in uso in quegli anni, il mausoleo Agnifili venne concepito nella tipologia dell'[[arcosolio]] e nello stile dell'[[eclettismo]] di matrice romana, con chiari riferimenti al [[monumento funebre di Carlo Marsuppini]] di [[Desiderio da Settignano]] per la [[Firenze|fiorentina]] [[basilica di Santa Croce]], ma anche al mausoleo di Alessandro Tartegni di [[Francesco di Simone Ferrucci]] per la [[Bologna|bolognese]] [[Basilica di San Domenico (Bologna)|basilica di San Domenico]].<ref name="Regione Abruzzo"/> Una porzione del mausoleo Agnifili, ossia il bassorilievo contenente la ''Madonna con Bambino benedicente e due serafini'', si trova oggi nella lunetta del portale principale della [[chiesa dei Santi Marciano e Nicandro]].<ref name="Touring, 113">{{cita libro|autore=[[Touring Club Italiano]]|titolo= L'Italia - Abruzzo e Molise|anno=2005|editore=Touring Editore|città=Milano|p=113}}</ref>