Gulag: differenze tra le versioni

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da lager a campi di concentramento
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Come istituzione totalmente sovietica, il Gulag (la struttura amministrativa) fu ufficialmente fondato il 25 aprile [[1930]], con la sigla di "Ulag", in virtù dell'ordinanza 130/63 dell'[[OGPU]], ai sensi dell'ordinanza 22, p. 48, del [[Sovnarkom dell'URSS|Sovnarkom]], in data 7 aprile 1930, e fu rinominato con la sigla Gulag in novembre. I lager crebbero rapidamente. Progetti falliti, cattivi raccolti, incidenti, sottoproduzione, [[pianificazione]] insufficiente vennero ordinariamente attribuiti a corruzione e sabotaggio, e presunti ladri e sabotatori su cui scaricare la colpa furono trovati in massa. Contemporaneamente, il bisogno di risorse naturali in rapido incremento e le esigenze di un programma accelerato di [[industrializzazione]] alimentarono la domanda di lavoro a basso costo. Si diffusero denunce, arresti a quota, esecuzioni sommarie e attività di polizia segreta. Le opportunità più ampie per una facile, talora automatica, condanna dei "criminali" venne fornita dall'[[Articolo 58 (codice penale della RSFSR)|articolo 58 del codice penale della Repubblica Federale Socialista Sovietica di Russia]].
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la popolazione dei lagercampi di concentramento diminuì significativamente a causa della "liberazione" di massa di centinaia di migliaia di prigionieri arruolati e inviati direttamente al fronte, ma soprattutto a causa di una vertiginosa crescita della mortalità nel [[1942]]-[[1943|43]]. Dopo la guerra, il numero di internati nei campi di prigionia e nelle colonie crebbe di nuovo rapidamente e raggiunse circa due milioni e mezzo di persone all'inizio degli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. Sebbene alcuni di questi fossero [[disertore|disertori]] e criminali, c'erano anche [[prigioniero di guerra|prigionieri di guerra]] russi rimpatriati e "lavoratori dell'Est", tutti accusati di tradimento e "cooperazione col nemico" (formalmente, lavoravano davvero per i paesi occupanti dell'Asse). Vi furono spediti anche un ampio numero di civili dei territori sovietici caduti sotto l'occupazione straniera, come pure dai territori annessi all'[[Unione Sovietica]] dopo la guerra. Non fu raro per i sopravvissuti ai [[Lager]] nazisti essere trasportati direttamente a quelli sovietici.
 
Nel secondo dopoguerra una significativa parte dei reclusi fu costituita da [[tedeschi]], [[finlandesi]], [[careliani]], [[romeni]], [[estoni]], [[lettoni]], [[lituani]] e altri prigionieri di guerra appartenenti a paesi occupati dall'[[Armata Rossa]].<ref>L'età delle migrazioni forzate. Esodi e deportazioni in Europa 1853-1953 (Biblioteca storica) [Rilegato] - Antonio Ferrara (Autore), Niccolò Pianciola</ref>