Svipdagr: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m fix vari using AWB
Riga 6:
|didascalia = ''Svipdagr e [[Freyja]]'',illustrazione del 1911 dello svedese [[John Bauer (pittore)|John Bauer]] per il libro ''Fädernas gudasaga'' (''Le saghe degli Dei dei nostri padri'') di Viktor Rydberg.
|prima apparizione =
}}
}} Nella [[mitologia norrena]], il giovane '''''Svipdagr''''' (in [[Lingua norrena|norreno]] ''giorno veloce'') è il protagonista dello [[Svipdagsmál]] (in norreno ''Il lamento di Svipdagr''), un poema simbolico facente parte di alcune edizioni dell'[[Edda poetica]], non presente nel [[Codex Regius (manoscritto)|Codex Regius]] del [[XIII secolo]], ma in manoscritti tardi risalenti al [[XVII secolo]].
 
== L'impresa di Svipdagr ==
Line 12 ⟶ 13:
Svipdagsmál racconta il viaggio avventuroso di Svipdagr, per conto della sua matrigna, alla ricerca di [[Menglöð]]. Disperando per la riuscita dell'impresa, evoca dalla tomba lo spirito della madre, [[Gróa]]. La donna che in vita era stata una maga canta nove formule magiche a protezione dell'impresa del figlio.
 
Raggiunta la dimora di Menglöð, Svipdagr deve affrontare il guardiano ''[[Fjölsviðr]]'' in un ''duello'' [[simbolo|simbolico]], una specie di complicata [[sciarada]], fatta di domande e risposte sulla dimora, i suoi abitanti, il recupero di una spada magica, per superare tutti gli ostacoli che lo separano da Menglöð che si rivela essere una splendida donna.
Provato il suo lignaggio, Menglödh invita Svipdagr nella sua dimora come suo sposo e amante promesso dal destino.
 
Da un approfondito confronto con il poema [[Skírnismál]], l'autorevole letterato [[svezia|svedese]] [[Viktor Rydberg]] sostenne alla fine dell'[[XIX secolo|800]] la tesi, divenuta popolare, che ''Svipdagr'' e ''[[Skírnir]]'', protagonista del poema Skírnismál, fossero due varianti di uno stesso personaggio.
I personaggi di ''Svipdagr'' e ''Menglöð'' (la coprotagonista del poema) rappresentano, per Brian Branston, in accordo con le chiavi interpretative del mito formulate da [[Joseph Campbell]], un [[archetipo]] del passaggio dall'adolescenza all'età adulta e del primo rapporto sessuale.