Dialetto: differenze tra le versioni

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== Il termine "dialetto" nel mondo ==
=== In Francia ===
{{vedi anche|Lingue della Francia|Lingua francese#Francia|l2=Dialetti francesi}}
In [[Francia]], è comune la definizione negativa di ''[[patois]]'' per indicare gli idiomi locali derivati dal latino in contrapposizione alla lingua nazionale [[Lingua francese|francese]]. Il sostantivo, che designa la prima forma linguistica appresa in famiglia e nella quale per lo più ci si esprime nel contesto domestico<ref>A. Martinet, Eléments de linguistique générale, Colin, Paris, 1960, traduzione La Terza, Bari, 1971 pag. 172</ref>, viene utilizzato con significato analogo a quello di dialetto in [[Italia]]. Anch'esso veicola giudizi di valore sulla contrapposizione tra ambiente rurale ed urbano o cultura e arretratezza, così come avviene nell'uso comune italiano. Altri significati sono quelli di idioma di una o più località rurali o varietà di un dialetto impiegato in una particolare contrada<ref>Dictionnaire de l'Académie française, quatrième édition Version informatisée</ref> (e non dunque di vaste aree come l'[[Occitania]]). “Patois” è stato però applicato erroneamente a [[Varietà (linguistica)|varietà]] indipendenti dal francese, quali quelle [[Lingua occitana|occitane]] e [[Lingua francoprovenzale|francoprovenzali]], a lungo connotate negativamente come “cattivo francese”. Ciò si è verificato in quanto la [[lingua francese]] standard, derivante dal patois dell'[[Île-de-France]] (il [[franciano]] irradiato da [[Parigi]]) gode da secoli di prestigio letterario in un paese nel quale sono mancate, in forma estesa, forti resistenze al potere centrale. Ma è dal [[XIX secolo]] che la pressione costante del francese si è imposta in tutti gli aspetti della società, riducendo le altre parlate antiche ([[Lingua piccarda|piccardo]], [[Lingua normanna|normanno]], [[Lingua vallone|vallone]], ''[[champenois]]'', borgognone e [[lorenese]], definite congiuntamente come [[lingua d'oïl]] nel [[Medioevo]]) a patois rustici relegati all'uso familiare<ref>Manuale di linguistica e filologia romanza, Lorenzo Renzi e Alvise Andreose, Il Mulino, Bologna, 2003, pagg. 44-45</ref>.
 
La [[Francia]] ha tuttavia riconosciuto lo status di lingua al [[Lingua corsa|còrso]], idioma di [[Dialetto toscano|tipo toscano]] insegnato come seconda lingua opzionale nelle scuole, sebbene non vi sia una forma standard normata: in [[Corsica]] si distinguono infatti varietà dette "ultramontane" e "cismontane"<ref>Manuale di linguistica e filologia romanza, Lorenzo Renzi e Alvise Andreose, Il Mulino, Bologna, 2003, pag. 50</ref> di tipo [[Dialetto toscano|toscano]]. Il corso, da lungo tempo ritenuto politicamente come un ''dialecte allogène'' dell'italiano, è stato quindi recentemente riconosciuto dalla Francia come una lingua autonoma, per predisporne l'insegnamento.
 
=== In Italia ===