Mario Pomilio: differenze tra le versioni
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Ancora a Teramo sarà ambientato ''La compromissione'' (1965), romanzo dal forte contenuto politico, non privo di risvolti autobiografici, in cui è adombrata in qualche modo la sua crisi di intellettuale di sinistra di fronte alle vicende politiche del 1948. L'impegno politico lo aveva portato infatti, dopo un periodo di militanza nel [[Partito d'Azione]], a schierarsi nelle file del [[Partito Socialista Italiano]]. Il romanzo accese un ampio dibattito, e impose definitivamente il nome del suo autore fra quelli dei più importanti romanzieri del secondo dopoguerra. Pochi anni dopo, nel pubblicare il lungo racconto ''Il cimitero cinese'' (apparso in rivista più di dieci anni avanti), propose in unica raccolta i romanzi degli anni cinquanta, nella luce nuova dovuta al successo conseguito con ''La compromissione''.
Intanto, procedeva intensa l'attività di saggista, di critico e di storico della letteratura, nella collaborazione con [[Salvatore Battaglia]] presso la Cattedra di Letteratura Italiana dell'Università Federico II, e con la pubblicazione di monografie su [[Luigi Pirandello]], [[Benvenuto Cellini]], il [[Verismo]], e diversi altri temi; sul fronte dell'impegno critico-militante, nel 1960 assieme ad altri scrittori napoletani come [[Luigi Compagnone]], [[Luigi Incoronato]], [[Michele Prisco]], [[Domenico Rea]], e al critico [[Gian Franco Venè]], aveva fondato la rivista ''Le ragioni narrative'',<ref>{{Cita web|url = https://vibrisse.wordpress.com/2015/10/28/leggere-e-rileggere-mario-pomilio-oggi-nei-frammenti-di-unamicizia/|titolo = Leggere (e rileggere) Mario Pomilio oggi, nei frammenti di un’amicizia|autore = Donatella Trotta|sito = vibrisse.wordpress.com|accesso = 31 gennaio 2019}}</ref> mentre continuava incessante la sua attività di pubblicista culturale presso molti dei periodici letterari più in vista (come "La fiera letteraria", su cui pubblicò ampi interventi), nonché su quotidiani, come ''[[Il Mattino]]'' di Napoli, di cui, fra il 1977 e il 1979, diresse la pagina libri.
È però il decennio posto fra la metà degli anni settanta e i primi anni ottanta, quello della piena maturità, con la pubblicazione di ''[[Il quinto evangelio]]'' (1975) e ''Il Natale del 1833'' (1983), e inoltre, di un volume di racconti di carattere, a un tempo, metatestuale e metafisico, dai tratti fortemente innovativi, risalenti ai tardi anni sessanta, dal titolo ''Il cane sull'Etna. Frammenti d'una enciclopedia del dissesto'' (1978). A questo volume si ricollega il suo ultimo libro, pubblicato postumo in volume, a pochi mesi dalla sua morte (ma già apparso precedentemente in rivista): ''Una lapide in via del Babuino'' (1990), il cui primo titolo era, assai significativamente, ''Il racconto interrotto''. Postuma, a cura del figlio Tommaso Pomilio (in arte [[Tommaso Ottonieri]]), uscì anche la raccolta dei suoi versi, ''Emblemi'', databili ai primi anni cinquanta, e dunque anteriori al suo esordio narrativi; i componimenti centrali della raccolta erano usciti diverse volte in riviste e plaquettes.<br />Nel corso della sua attività ricevé numerosi riconoscimenti (vedi ''infra'') e fu membro di numerose giurie di premi letterari.
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