Alfabeto devanagari: differenze tra le versioni

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{{F|alfabeti|aprile 2012}}
{{Storia alfabeto}}
L''''Alfabetoalfabeto Dev'nāg'rīdevanagari'''<ref>{{Treccani|devanagari|Devanagari|v=sì|accesso=1 febbraio 2019}}</ref> (देवनागरी; in, <small>[[IAST]]</small>: '''devánāgarī''', [[lingua sanscrita|sanscrito]]: lett. ''"Scrittura della Città divina''),"; detto anche '''nāgarī''',) è un [[alfasillabario]] ("abugida") usato in diverse [[lingue dell'India]] ([[Lingua sanscrita|sanscrito]], [[lingua hindi|hindi]], [[lingua marathi|marathi]], [[lingua kashmiri|kashmiri]], [[lingua sindhi|sindhi]], [[Lingua nepalese|nepalese]]). È una scrittura sillabica dove ogni lettera contiene già una vocale inerente [[schwascevà]], che può essere modificata in altre vocali tramite l'utilizzo di segni diacritici che precedono, succedono o sottostanno alla lettera principale. L'alfabeto [[Lingua bengali|bengalese]] e il suo funzionamento deriva daldalla Devanagaridevanagari.
 
== Origini ==
L'alfabeto dev'nāg'rīdevanagari compare attorno all'[[VIII secolo]], come ulteriore evoluzione della scrittura [[brahmi]], la cui presenza è attestata nella regione della [[valle dell'Indo]] sin dal [[V secolo a.C.]], probabilmente un adattamento indiano delle scritture semitiche, penetrate in [[India]] attraverso la [[Mesopotamia]].
 
== Lettere e ''cluster'' irregolari, pronuncia, numeri ==
Nella scrittura Dev'nāg'rīdevanagari ogni simbolo rappresenta una consonante seguita da una ''a'' molto breve (tranne che, in taluni casi, in fine parola): per esempio, il simbolo द si trascrive "da" e va letto /da/ in sanscrito (nel moderno hindi, la vocale di default è invece una vocale neutra di timbro leggermente velare detta schwascevà, /ə/, ottenibile se si immagina di declamare i nomi delle consonanti dell'alfabeto italiano "b-c-d-f-..." in modo "puro", senza dire la vocale che si accompagna al nome proprio della lettera, come invece accade in "bi-ci-di-effe...").
 
In generale, le lettere sono sormontate da una linea orizzontale che si scrive per ultima: per prime si scrivono le lettere, i matra e i diacritici. In corrispondenza di alcune lettere può spezzarsi, quindi non necessariamente è sempre continua. Il punto fermo, come grafia e durata consiste in una linea verticale ('''।'''), idem in bengalese. Se le linee verticali sono due, la pausa è più lunga ('''॥'''). Tuttavia la doppia riga si trova solo nei testi poetici: la riga singola ("''daṇḍa"'', ''"bastone"'') segnala la fine di una semistrofa, la doppia riga segnala la fine di una strofa.
 
La vocale che accompagna la consonante può essere un'altra se è presente un simbolo chiamato ''Matra'': ad esempio, prendendo sempre come riferimento il simbolo द, "da" /də/, quando esso viene scritto दे (notare la linea obliqua presente sopra il simbolo), si trascrive "de" e va letto /de/. Esistono forme isolate e matra per vocali brevi e lunghe. Poiché la lunghezza della vocale ha valore distintivo in hindi e sanscrito, bisogna far sentire la differenza tra breve e lunga.
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Per disambiguare una consonante priva di vocali, sia ''a'' breve/schwa che ''matra'', si inserisce sotto il simbolo un piccolo tratto obliquo chiamato ''Virāma,'' o ''"Killer Stroke"'' '''्'''. Non sempre viene scritto, quindi alcune parole possono avere una lettura ambigua, che si sbroglia o con un dizionario o con alcune regole di caduta del fono schwa (vedi sotto). Tuttavia, anch'esse non hanno una predittività assoluta.
 
Di seguito sono indicate le '''vocali''' dell'alfabeto dev'nāg'rīdevanagari con il loro simbolo d'inizio parola, il segno diacritico con una consonante a caso, la प् (/p/), la pronuncia (della vocale a sé stante e della consonante /p/ con la vocale) nell'[[alfabeto fonetico internazionale]] (IPA) con l'equivalente romanizzato nell'[[International Alphabet of Sanskrit Transliteration]] (IAST, molto usato) e nell'[[Indian languages transliteration]] (ITRANS), e gli equivalenti approssimativi di pronuncia in [[lingua italiana|italiano]]:
 
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|-align="center"
| '''अ'''
| - - -||'''प'''||{{IPA|/ə/}} (o {{IPA|/ä/}})||{{IPA|/pə/}} (o {{IPA|/pä/}})||a||a||[[Schwa]] sempre breve a prescindere (oppure ''a'' italiana molto breve, con posizione della lingua centrale) in sanscrito, hindi e marathi. In nepali, la vocale di default si pronuncia /ʌ/ ("o" con le labbra non arrotondate). Tutte queste lingue imparentate usano il medesimo alfabeto con delle variazioni in pronuncia. L'alfabeto [[Lingua bengali|bengalese]] deriva pure daldalla Devanagaridevanagari resoresa fortemente calligrafico e la sua vocale inerente è una "o" chiusa (अ - অ)
|-align="center"
| '''आ'''
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|}
 
== Confronto fra devanagari -e bangla lipi ==
Poiché l'alfabeto bengalese (Bangla lipi) e assamese derivano daldalla devanagari, sono presenti molte somiglianze. La tabella parte con tutte le vocali e i rispettivi matra già aggiunti a '''क''' - '''ক''' .
{| class="wikitable"
!Devanagari modernomoderna
!Banga lipi
!Commento
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* {{Collegamenti esterni}}
* Progetto Bifröst [http://www.bifrost.it/Lingue/Sanscrito.html L'alfabeto Devanagari], regole di scrittura, pronuncia e traslitterazione.
* [https://omkarananda-ashram.org/Sanskrit/Itranslt.html Per le conversioni in Devanagaridevanagari e traslitterazione] Omkarananda Ashram Himalayas Rishikesh, INDIA
 
{{Controllo di autorità}}