Legge Maccanico: differenze tra le versioni

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La '''legge 31 luglio 1997, n 249''' (nota anche come '''legge Maccanico''', dal nome del suo proponente, [[Antonio Maccanico]]) è una legge della [[Repubblica Italiana]] che istituì l'[[autorità per le garanzie nelle comunicazioni]].
Legge n. 249 del 31 luglio [[1997]] - "''Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivo''".
 
== Contenuto ==
La '''legge Maccanico''', dal nome del suo proponente, [[Antonio Maccanico]]Essa si proponeva di fornire una più completa formulazione di una normativa in materia di comunicazione televisiva e nello stesso tempo, anche affrontare le tematiche dell'[[antitrust]], in conformità ai principi di [[pluralismo]] già richiamati dalla [[legge Mammì]] del [[1990]]. Anch'esse, però non viste come semplice applicazione dei principi ordinari per gli altri settori affidati all'Autority per la concorrenza e il mercato.
 
Di qui la decisione di istituire una nuova Autority indipendente, denominata [[Autorità per le garanzie nelle comunicazioni]] (art. 1 c. 1). Altri punti sono:
 
==Compiti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni==
 
I principali compiti dell'Autorità per la garanzia delle comunicazioni ([[Agcom]]) sono così previsti dalla legge Maccanico:
# esprime parere al [[Ministero delle Comunicazioni]] sullo schema del piano nazionale di ripartizione/attribuzione delle frequenze radio da approvare con decreto del Ministro delle comunicazioni;
# elaborare i piani di assegnazione delle frequenze;
# definire le misure di sicurezza delle comunicazioni e promuovere gli interventi per l'eliminazione delle interferenze elettromagnetiche;
# determinare gli standard per i decodificatori in modo da favorire la fruibilità del servizio;
# curare la tenuta del registro degli operatori di comunicazione al quale si devono iscrivere i soggetti destinatari di [[concessione]] ovvero di [[autorizzazione]].
 
==Gli altri punti fondamentali della legge Maccanico==
*Ridenominazione del "Ministero delle poste e delle telecomunicazioni" in "[[Ministero delle comunicazioni]]", ora accorpato nel [[Ministero dello sviluppo economico]] (art. 1 c. 2);
*divieto di qualsiasi atto o comportamento avente per oggetto o per effetto la costituzione o il mantenimento di una posizione dominante di [[mercato]] (''incumbent'');
*divieto per un soggetto destinatario di concessioni televisive di "irradiare più del 20% delle reti televisive analogiche e dei programmi televisivi in ambito nazionale";
*divieto per un soggetto destinatario di concessioni televisive di raccogliere proventi in misura ''superiore al 30% delle risorse del settore televisivo in ambito nazionale''.
 
 
In sostanza il gruppo [[Mediaset]] avrebbe dovuto trasferire [[Rete 4]] sul satellite. E di conseguenza, anche se non scritto nella legge, [[Rai 3]] avrebbe dovuto trasmettere senza [[pubblicità]]. Il tetto antitrust stabilito dalla Maccanico si poteva stimare in circa a 4 miliardi di [[euro]] (su un valore totale del mercato di 12 miliardi), mentre sarà poi modificato, dalla successiva legge Gasparri del [[2004]] in quanto i ricavi del settore aumenteranno in maniera esponenziale rispetto al [[1997]].
 
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*{{cita web|url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1997-07-31;249!vig=|titolo=Il testo della legge}}
 
==Voci correlate==
{{Portale|diritto}}
* [[Antonio Maccanico]]
==Compiti* dell'[[Autorità per le garanzie nelle comunicazioni==]]
* [[Comitato regionale per le comunicazioni]]
 
{{Portale|diritto|italia}}
 
[[Categoria:Diritto dell'informazione]]