Lee Miller Penrose: differenze tra le versioni

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Nell'intero corso della sua carriera Lee Miller mantenne sempre il punto di vista surrealista, utilizzando porte, specchi, finestre ed altri dettagli atti ad inquadrare e ad isolare il soggetto ritratto.<ref name=Portraits/>
 
Delusa sia dalla relazione amorosa che dall'ambiente artistico, nel 1932 lasciò Ray e Parigi per tornare a [[New York]], dove allestì un proprio studio fotografico per ritratti e foto commerciali, con il fratello Erik che la assisteva nella [[camera oscura]]. Nello stesso anno espose nella mostra della ''Moderna fotografia europea'' presso la galleria [[Julien Levy]] di New York, nella quale allestì l’anno successivo l’unica mostra personale di tutta la sua vita.<ref>{{Cita|Conekin}}.</ref>
 
A New York lavorò con successo come fotografa per due anni, eseguendo numerosi ritratti, come quelli dell'artista [[Joseph Cornell]], delle attrici [[Lilian Harvey]] e [[Gertrude Lawrence]], e del cast [[afroamericano]] dell'opera lirica ''Four Saints in Three Acts'' (1934) di [[Virgil Thomson]] e [[Gertrude Stein]]. Ritratti come ''Floating Head (Mary Taylor)'', del 1933, riflettevano l'influenza surrealista di Man Ray.<ref name=Portraits/>