Bucoliche: differenze tra le versioni

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=== Egloga II ===
L'Egloga II delle Bucoliche rappresenta il monologo del pastore [[Coridone]] che canta il suo amore disperato per Alessi, giovane fanciullo che non corrisponde questo sentimento. Dapprima [[Coridone]] si presenta, meravigliato dal fatto che non riesca a farlo innamorare di sé, nonostante possegga numerosi capi di bestiame, sia di bell'aspetto e canti bene come il tebano [[Anfione]], e gli propone addirittura di insegnarliinsegnargli a suonare la zampogna, strumento del dio [[Pan]], ricevuta in eredità da Dameta. Questi non sono gli unici doni che [[Coridone]] offre: l'intera natura renderà omaggio ad Alessi. Verso la fine, però, il tono si fa disilluso e [[Coridone]], con un'apostrofe a se stesso, ammette tristemente che Alessi non accetterà i suoi doni perché lo reputa uno zotico di poco conto, ma, nell'ultimo esametro, rassegnato, afferma che se questo non ha intenzione di amarlo, troverà un altro Alessi.
Questo componimento si rifà all'Idillio XI di [[Teocrito]], in cui il Ciclope [[Polifemo]] si strugge d'amore per Galatea, ninfa del mare, che non ricambia il suo amore. I toni dei due componimenti sono, però, completamente differenti: mentre l'Idillio teocriteo è sviluppato in toni comici, scaturiti da una delicatezza che risulta piuttosto inappropriata per Polifemo, l'Egloga virgiliana mantiene un tono disilluso e angosciato.