Al-Mansur: differenze tra le versioni

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{{Monarca
|nome = al-Mansur
|immagine = Abbasid Dinar - Al Mansur - 140 AH (758 AD).JPG
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|figli = [[al-Mahdi]]
|dinastia = [[Abbasidi]]
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{{Bio
|Nome = Abū Jaʿfar ʿAbd Allāh
|Cognome = ibn Muḥammad al-Manṣūr
|PostCognomeVirgolaPreData = {{arabo|ابو جعفر عبدالله ابن محمد المنصور}}
|ForzaOrdinamento = al-Mansur
|Sesso = M
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== Gli esordi. L'uccisione di Abū Muslim ==
I primi anni del suo regno furono segnati dal problema del consolidamento del trono dopo la morte del suo predecessore e primo califfo abbaside, Abū l-ʿAbbās, noto per il suo ''[[laqab]]'' di [[Abu l-Abbas al-Saffah|al-Ṣaffāḥ]] (il Generoso<ref>Erroneamente tradotto sovente come "il Sanguinario", confondendo il fatto che un sacrificatore, inevitabilmente macchiato del sangue della vittima, usava distribuire poi ai partecipanti le carni dell'animale. "Insanguinato", quindi, ma anche "generoso".</ref>).<br />
Per rafforzare la nuova dinastia, nel [[752]] ordinò l'assassinio di [[Abu Muslim|Abū Muslim]], un liberto ( ''[[mawla|mawlā]]'') che era stato incaricato dalla famiglia abbaside di organizzare la propaganda anti-[[Omayyadi|omayyade]] e che aveva vittoriosamente guidato l'esercito abbaside contro il regime califfale di [[Damasco]], sconfiggendone l'ultimo esponente, [[Marwan II ibn Muhammad ibn Marwan|Marwān II]]. L'enorme popolarità guadagnata da Abū Muslim allarmò al-Manṣūr che, dopo averlo convocato presso la sua corte, lo fece eliminare sotto i suoi occhi da una sua guardia, facendone poi gettare il cadavere nel fiume [[Tigri]].
 
In realtà il califfato di al-Manṣūr non si esaurisce in quest'omicidio e nella fondazione della città islamica che sarebbe stata destinata a diventare, alla sua acme, la maggior città di tutto il mondo di allora , col suo milione circa di abitanti, le sue centinaia di [[moschea|moschee]], i suoi ''[[hammam|ḥammām]]'' e con i suoi 7.000 ettari di superficie (cinque volte più della stessa [[Costantinopoli]]<ref>E. Ashtor, ''A Social and Economic History of the Near East in the Middle Ages'', W. Collins & Co. Ltd, Londra, 1976 (trad. ital. ''Storia economica e sociale del Vicino Oriente nel medioevo'', Einaudi, Torino, 1982, p. 85.</ref>).