Ducato di Modena e Reggio: differenze tra le versioni

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=== XIX secolo ===
Il controllo napoleonico del territorio continuò con le successive evoluzioni:dapprima repubblica cisalpina, repubblica italiana, regno d'Italia. Buona parte dei beni ecclesiastici furono venduti ai privati: il ceto dei ''gabellieri'' che si era arricchito sotto il ducato fu pronto ad acquistare le terre migliori. Il papa aveva posto la scomunica per gli acquirenti: anche per questo fu la borghesia ebrea a diventare proprietaria di larghe estensioni di terra agricola<ref>[http://itempidellaterra.org/Modena6.htm Rivista I tempi della terra.org]</ref>.
 
A questo periodo risalgono le [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche del Ducato di Modena]]. <ref>{{Cita web|url=https://www.studocu.com/en/document/universita-degli-studi-di-modena-e-reggio-emilia/museologia-e-organizzazione-del-museo/lecture-notes/dispense-sulle-spoliazioni-di-napoleone-bonaparte-a-modena-museologia-aa-20112012/774717/view|titolo=Dispense sulle spoliazioni di Napoleone Bonaparte a Modena - Museologia a.a. 2011/2012 - LCC-00029: Museologia e Organizzazione del Museo - StuDocu|sito=StuDocu|accesso=2019-02-04}}</ref> Il 14 ottobre 1796, Napoleone entro a Modena con due nuovi commissari Garrau e Saliceti che si recarono piu volte a setacciare le gallerie delle medaglie e la galleria del palazzo ducale a prelevare la collezione di cammei e pietre dure incise. Il 17 ottobre, dopo aver prelevato dalla biblioteca ducale numerosissimi manoscritti e libri antichi, vengono consegnati 1213 esemplari: 900 monete romane imperiali in bronzo, 124 mente dalla colonie romane, 10 monete d'argento, 31 contornati, 44 monete di città greche, 103 monete dei pontefici inviati alla [[Bibliothèque nationale de France|Bibliotheque Nationale]] di Parigi e da allora li conservati. Vennero spediti al [[Museo del Louvre|Louvre]] 1,300 disegni trovati nelle collezioni Estensi, 16 cammei in agata, 51 pietre dure e diversi vasi in cristallo di rocca, dove si trovano da allora. Il 20 ottobre vennero requisiti il busto di Lucio Vero e Marco Aurelio, un diesgno della colonna traiana, e un altro coi busti degli imperatori. Numerosissimi dipinti della scuola emiliana quali la ''Pala dei Santi protettori della città di Modena'' (1651) e il ''San Paolo'' (1644) del [[Guercino]], ''La purificazione della Vergine'' di [[Guido Reni]], ''l'apparizione della Vergine'' (1592) di [[Annibale Carracci]], ''Il Sogno di Giobbe'' (1593) del [[Cigoli]], ma anche il ''Cristo deriso'' del [[Giambologna|Gianbologna]], e di altri pittori ospitate al [[Museo del Louvre|Louvre]] che non fecero piú ritorno.
 
Il [[Congresso di Vienna]] ripristinò il Ducato passandone il governo a [[Francesco IV d'Este|Francesco IV]] Asburgo Este, che nel [[1829]] ereditò dalla madre - in nome della quale li aveva comunque amministrati fin dalla Restaurazione - anche i territori del [[Ducato di Massa e Carrara]] ottenendo lo sbocco sul [[mare Tirreno]]. Con il pacifico [[trattato di Firenze]], nel [[1847]] al Ducato fu incorporata la [[Provincia Estense di Guastalla|provincia di Guastalla]], prima appartenente al [[Ducato di Parma e Piacenza]], e si arrivò quindi alla massima espansione territoriale.