Ritratto d'ignoto marinaio: differenze tra le versioni

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Non si conoscono le circostanze della commissione del dipinto né la sua collocazione originaria. Secondo tradizione orale venne acquistato dal [[Enrico Pirajno|barone di Mandralisca]] sull'[[isola di Lipari]], dove pare che fosse utilizzato come sportello per un mobile da farmacia<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/spettacoli/09_luglio_29/sos_antonello_da_messina_befed658-7c2f-11de-bec1-00144f02aabc.shtml|titolo=Sos per Antonello da Messina - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|lingua=it|accesso=2018-01-23}}</ref>.
 
La storia viene ripresa da [[Vincenzo Consolo]] nell'opera "Il sorriso dell'ignoto marinaio" che fa riferimento ai [[fatti di Bronte]] deglidel anni 601860 (rivendicazione dei terreni da parte dei contadini a causaseguito dell'arrivo di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi)]].
 
Il protagonista Mandralisca di Cefalù, al quale venne regalato il quadro nell'isola di Lipari, comprende la teoresi della no storia e si fa portavoce dell'animo infeliciinfelice dei siciliani. Teoria supportata da Verga cento anni prima.
 
La tavoletta, già sfregiata in antico, venne restaurata nel XIX secolo a [[Firenze]] e poi di nuovo nel [[1950]]-[[1953]] dall'[[Istituto Centrale del Restauro]] di [[Roma]]. L'ultimo intervento in ordine cronologico risale al [[1981]].