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Per lo più si trattava di ex-schiave provenienti da altre città, rispetto a quelle in cui in seguito si trovavano a risiedere, erano famose per le loro spiccate capacità nell'[[arte]], dalla [[danza]] alla [[musica]], così come per i loro talenti sia fisici sia intellettuali. A differenza della maggior parte delle altre donne delle [[poleis]] greche, le etere avevano ricevuto o si erano procurate un'educazione ed erano quindi assai colte. Erano infine l'unica classe di donne nella Grecia antica con un accesso e un controllo indipendente a considerevoli quantità di denaro<ref>{{Cita libro|cognome=Pomeroy|nome=Sarah|titolo=Goddesses, Whores, Wives, and Slaves|anno=1975|editore=Schocken Books|città=New York|pp=91}}</ref>.
 
Potendo gestire autonomamente i propri averi, al contrario delle donne comuni, a volte arrivavano a creare delle vere e proprie aziende di accompagnatrici; potevano essere delle compagne occasionali oppure concubine, potevano uscire a loro piacimento, avere una vita pubblica, coltivare libere frequentazioni e prender parte attivamente al [[Simposio]] maschile dai quali le donne erano invece escluse, ovedove il loro parere veniva accolto e rispettato da tutti gli uomini senza discutere.
 
Non devono essere confuse con le ''pornai'' del tempo, che vendevano esclusivamente il loro corpo per denaro lavorando per la strada o all'interno del [[bordello]]<ref>{{Cita libro|cognome=Hamel|nome=Debra|titolo=Trying Neaira|anno=2003|editore=R.R. Donnelly & Sons|città=Harrisonburg, Virginia|pp=5}}</ref>: lo status di etera è contrapposto a quello della semplice prostitute (πόρναι-pornai), ma anche a quello delle vere e proprie concubine (παλλακίδες-pallakides) nonché a quello delle mogli regolari (γυναῖκες-Gynaikes). Nella sua orazione "Contro Neaira"<ref name="De59">Demosthenes, Oration [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Dem.+59+122 59.122]</ref>, [[Demostene]] disse: "Abbiamo le hetaerae per il piacere, le pallakae per prendersi cura di noi nelle necessità quotidiane e infine le gynaekes per generarci dei figli legittimi e per essere fedeli custodi delle nostre famiglie."