Console (storia medievale): differenze tra le versioni

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[[File:Gubbio - palazzo dei Consoli.JPG|thumb|[[Palazzo dei Consoli (Gubbio)|Palazzo dei Consoli]] a [[Gubbio]]]]
I '''consoli''' erano [[magistrato|magistrati]], così denominati secondo l'antico uso [[Console (storia romana)|romano]], che affiancavano i Consigli (detti Arenghi, Parlamenti, Assemblee, Senati, ecc.. a seconda dei luoghi) nelle amministrazioni dei [[Comune medievale|Comuni]] nell'[[Italia medievale]]. Il governo del Comune era basato su un Consiglio generale cittadino che eleggeva dei [[magistrati]], detti consoli, incaricati della [[reggenza]]. Questi, in un primo momento, essendo privi di autorità esercitavano il proprio compito in rappresentanza del vescovo.<ref>Carlo Capra, Giorgio Chittolini e Franco Della Peruta, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier, 1995 pag. 334 «Le città avevano continuato ad essere sedi di autorità ecclesiastiche e civili e, in qualche misura, centri politico-amministrativi e giudiziari. Ciò grazie in particolare all'''autorità del vescovo'' e ai diritti di giurisdizione che aveva acquistato nei secoli X e XI sull'area urbana e suburbana. Intorno al vescovo, alla sua autorità, ai suoi organi di governo, nell'esercizio di quelle funzioni, si erano sviluppati inoltre ceti urbani diversi, definiti talora dalle fonti ''boni homines'', che acquistarono influenza esercitando il governo insieme e per conto del vescovo.»</ref>
 
Il contesto storico in cui sono nati i Comuni Consolari è stata la [[Lotta per le investiture]] dei vescovi tra l'imperatore Enrico IV e il papa Gregorio VII.