Sophrosyne: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il grande [[asteroide]] della [[Fascia principale]]|134 Sophrosyne}}
La '''''sophrosyne'''''
==La sophrosyne nei poemi omerici==
Nel linguaggio omerico il ''phren'' è un termine che riguarda sia le emozioni, sia, nel caso della sophrosyne, le capacità intellettuali. Apollo viene nominato come ''saophron''
Nel ''Prometeo incatenato'' di Eschilo, Oceano consiglia Prometeo alla temperanza nel confronto con gli dei:
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==La sophrosyne e la phronesis==
Solo a iniziare dal VII secolo quando avviene la transizione dalla società aristocratica a quella dove nascono le città stato e all'etica della competizione si sostituisce quella della collaborazione, la sophrosyne, come capacità di autocontrollo e autolimitazione, acquista il valore di una virtù civile e militare. I sette sapienti predicano la «misura come la cosa migliore» e «conosci te stesso» è la massima religiosa iscritta nel tempio di Apollo, patrimonio della sapienza oracolare delfica e divinità depositaria della sophrosyne.
Un termine apparentemente equivalente a quello di sophrosyne è quello di [[phronesis]] ({{
Rispetto alla sophia (sapienza) e alla phronesis (saggezza), il valore della sophrosyne è quello della temperanza: come la morale richiede d'imparare a dominare le passioni con la saggezza anche questa richiede a sua volta la moderazione chiamata, come
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==Sophrosyne e sophia==
Nella figura di Socrate trasmessaci da Platone i concetti di saggezza e di conoscenza in una visione intellettualistica della morale sembrano coincidere: per fare il bene bisogna conoscerlo e una volta conosciuto è nella natura dell'uomo farlo: se si agisce male invece ciò è dovuto all'ignoranza di chi scambia per bene il male.
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In [[Aristotele]] i due termini di saggezza e sapienza vengono ormai distinti: per cui la {{polytonic|φρόνησις}} è definita come «
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Il saggio sa qual è il bene dell'uomo e allora deve agire in modo da ottenerlo; se non lo fa vuol dire che non è veramente saggio e che la sua volontà ha fallito: quindi l'intellettualismo socratico erra quando ritiene che basta conoscere il bene per farlo e che il male è la conseguenza dell'ignoranza che ci fa apparire bene ciò che è male. In realtà, sostiene Aristotele, si può conoscere il bene ma non avere la capacità di realizzarlo poiché per applicare la phronesis e la sophrosyne nel mondo reale, in modo concreto, in situazioni inaspettate, si richiedono esperienza e maturazione:
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==Note==
<references/>
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*{{Cita libro|autore=Adriaan Rademaker
==Voci correlate==
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