Fobos (astronomia): differenze tra le versioni

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=== Ipotesi dell'impatto ===
Robert A. Craddock nel 2011 ha proposto che l'[[impatto astronomico|impatto]] di un terzo corpo con il pianeta potrebbe aver lanciato del materiale in orbita che, organizzatosi in un disco, si sarebbe poi riassemblato in una serie di piccoli oggetti, di cui Deimos e Fobos sarebbero gli ultimi superstiti. Il processo di aggregazione da un disco circum-planetariocircumplanetario spiegherebbe bene i valori di inclinazione ed eccentricità delle orbite di entrambi mentre le condizioni di bassa gravità ne spiegherebbero le densità.<ref name="Craddock2011">{{cita|R. A. Craddock||Craddock2011}}, 2011.</ref> Già nel 1982, Schultz e Lutz-Garihan avevano in effetti ipotizzato, alla luce di alcune regolarità nei crateri di impatto presenti sulla [[superficie di Marte]], che il pianeta fosse stato circondato da una serie di satelliti che, in una fase molto remota della sua storia, progressivamente impattarono sulla superficie.<ref>{{cita libro |lingua=inglese |capitolo=Grazing impacts on Mars - A record of lost satellites |autore=Schultz, P.H. |coautori=Lutz-Garihan, A.B. |titolo=Lunar and Planetary Science Conference, 13th, Houston, TX, March 15-19, 1982, Proceedings. Part 1 |città=Washington, DC |editore=American Geophysical Union |anno=1982 |pp=A84-A96 |url_capitolo=http://adsabs.harvard.edu/abs/1982LPSC...13...84S |accesso=10 agosto 2012}}</ref> A rafforzare l'ipotesi ha inoltre concorso il fatto che ''Mars Express'' abbia rilevato che la regolite in prossimità del cratere Stickney si componga di [[basalto]] e [[Fillosilicato|fillosilicati]], [[minerale|minerali]] che potrebbero provenire dalla superficie di Marte.<ref name=Glotch2018>{{Cita|T. D. Glotch ''et al''.||Glotch2018}}, 2018.</ref> La [[Vastitas Borealis]] è stata anche indicata da più soggetti come una possibile sede dell'impatto. In tal caso, l'evento sarebbe stato tanto potente da riorientare l'asse di rotazione del pianeta, portando il bassopiano nell'attuale posizione circumpolare.<ref>{{cita|R. Hyodo ''et al''.|p. 1|Hyodo2017}}, 2017.</ref>
 
Tra le difficoltà presentate da questo scenario c'è il fatto che le due lune siano molto piccole e poco massicce. Come nel caso della [[formazione della Luna]], l'impatto avrebbe potuto sollevare tanto materiale da condurre alla formazione di un satellite di dimensioni nettamente maggiori.<ref>{{cita|B. Hansen|p. 2452|Hansen2018}}, 2018.</ref> Una possibile spiegazione verrebbe offerta se l'impatto fosse avvenuto abbastanza precocemente durante la [[formazione di Marte]]. Il disco che si sarebbe venuto a formare, sarebbe stato parzialmente depauperato della sua massa dagli incontri ravvicinati che il pianeta avrebbe avuto con i planetoidi che costituivano la nebulosa solare.<ref name=Hansen/>