Ezio Auditore: differenze tra le versioni

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==Caratteristiche e personalità==
Ezio vieneessendo allevatovissuto come un nobile fiorentino. Aviveva differenzanel dilusso [[Altaïrpensando Ibn-La'Ahad|Altaïr]],solamente crescea senzadivertirsi conoscereignaro ldell'esistenza degli Assassini. AbileCome seduttoreogni enobile uomoera scherzosogiocoso, Ezioarrogante possiedee dotiviziato acrobatichepensando superiorisolo aalla quellevita deidi suoilusso. coetanei,Si eccettopreoccupava delmolto fratello.per Provienela dasua unfamiglia ambientee riccospesso edsvolgeva hacompiti moltiper amicisua finomadre allae morte delsuo padre. eAveva deimolti fratelli.amici Costrettoma ain proteggererealtà madregli eerano sorella,solo Ezioamici divieneperché unera Assassino,ricco. inMolto cercaspesso disi vendettacacciava contronei leguai personee implicateveniva nell'omicidiospesso delinseguito padredalle guardie.
 
Inizialmente, Ezio permette alle sue emozioni di ottenere la meglio, arrivando a mancare di rispetto al cadavere di Vieri de' Pazzi.
Quando la sua famiglia venne giustiziata di fronte ai suoi occhi dovette cambiare completamente il suo carattere pensando prima di tutto a proteggere sua madre e sua sorella, le uniche sopravvissute al massacro della sua famiglia. Durante gli anni infatti la sua prima preoccupazione era quella di tenerle al sicuro anche quando Claudia divenne un'assassina. Durante gli anni porta a sua madre delle piume di Petruccio in ricordo del fratellino.
Quando, tempo dopo, affronta Rodrigo Borgia, consapevole del suo ruolo da Assassino, ha già smesso di utilizzare la vendetta come motivazione per uccidere. Risparmierà anche alcuni bersagli di cui non riterrà necessaria la morte, come Rodrigo Borgia e Micheletto Corella.
 
Quando divenne un assassino per anni è stato guidato dalla vendetta, infatti il suo unico obiettivo era quello di uccidere tutti coloro che erano responsabili della morte di suo padre e dei suoi fratelli. Per raggiungere tale obiettivo faceva di tutto, anche far sprofondare nel caos una città. Molto spesso si alleava con i criminali delle città svolgendo compiti per loro affinché poi lo aiutassero nell'uccidere il suo bersaglio. Ezio infatti chiedeva aiuto molte volte alle cortigiane, ai ladri e ai mercenari. Il suo desidero di vendetta all'inizio era molto alto, infatti quando uccise Vieri de' Pazzi colpisce ripetutamente il suo cadavere con rabbia venendo poi fermato da suo zio che gli dice che a prescindere dalla persona bisognava dare rispetto ai morti. Con gli anni infatti riesce a trattenere il suo impeto di rabbia e vendetta uccidendo i suoi bersagli per poi dargli un addio calmo, tuttavia quando il suo bersaglio era Rodrigo non riuscì a trattenersi e si fece guidare solo dalla rabbia e della vendetta affermando infatti che pensava che ormai il suo desiderio di vendetta fosse sparito. Quando ormai divenne maturo e pensava solamente a far crescere la confraternita, risparmiò molti bersagli che infatti non riteneva necessario di uccidere.
 
Il suo carattere con gli anni cambia completamente, da giocoso e spensierato divenne serio, responsabile e maturo. Divenne anche freddo di carattere, infatti quando riuscì finalmente a perdere il suo desiderio di vendetta il suo obiettivo fu quello di far crescere la confraternita. Era freddo con tutti e molte volte causava litigi per il suo carattere chiuso. Tuttavia rimaneva molto legato alla sua famiglia e protettivo. Oltre alla sua famiglia c'era un'altra persona con cui Ezio si sentiva tranquillo nel parlare, ovvero, Leonardo da Vinci che infatti divenne il suo migliore amico.
 
Quando divenne Mentore cominciò a reclutare nuovi assassini a Roma e a Costantinopoli insegnando loro i principi del credo e che gli assassini combattevano per la libertà. Le sue azioni infatti si sparsero in tutta Europa mandando i suoi adepti a svolgere diverse azioni che aiutarono gli Assassini ad aumentare la loro influenza su tali territori. Ezio divenne famoso all'interno della confraternita venendo riconosciuto come uno dei più grandi Mentori della storia dell'ordine. Quel titolo era stato assegnato solo ad Altair ma Ezio riuscì a conquistare tale titolo. Le sue gesta raggiunsero anche l'Oriente, infatti quando Shao Jun si reca in Italia per incontrarlo gli dice che si è recata in Italia per chiedergli aiuto su come possa ricostruire il ordine in Cina. Inoltre Jun gli dice che il suo Mentore era molto entusiasta di incontrarlo ma venne catturato e ucciso. Quando si reca a Masyaf viene braccato da Leandros e questi vedendo la caparbietà di Ezio dice "possibile che tu sia tanto letale come ti descrivono le leggende?". All'interno della confraternita era lodato e osannato per aver sconfitto la Famiglia Borgia che all'epoca erano la famiglia Templare più potente d'Europa.
 
===Equipaggiamento e abilità===
Ezio è armato di due lame celate che negli anni vengono modificate da Leonardo da Vinci, suo caro amico, e a Costantinopoli come seconda lama celata (quella destra, rotta in combattimento a Masyaf contro i Templari di Leandros) riceve la Lama Uncinata Ottomana da Yusuf Tazim. Dalla polsiera della lama celata sinistra, Ezio può sparare proiettili, avvelenare i nemici o sparare dardi avvelenati, con la Lama Uncinata può muoversi più velocemente o attaccare il nemico. Ezio può equipaggiarsi anche di spade, mazze o armi pesanti che sa usare tutte con estrema agilità. Ezio è disposto anche di coltelli da lancio, di un pugnale da combattimento, di una balestra (usata anche come arma ravvicinata) e di bombe da lui stesso fabbricate, infatti è in grado di crearne di vari tipi, tra cui anche quelle tattiche (oltre a quelle fatte apposta per danneggiare gli avversari).