Gaetano Callani: differenze tra le versioni

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Nel 1774 è chiamato a [[Milano]] da [[Giuseppe Piermarini]], che gli affida la decorazione del ''Salone delle Cariatidi'' del [[Palazzo Reale di Milano|Palazzo Reale]]. Esegue la scultura di 40 statue addossate alle pareti, che danno il nome al salone. In maggio dell'anno successivo viene nominato dalla corte parmense «pittore e scultore di corte, con l'annuo soldo di 6000 lire parmigiane».
 
Nel 1777 sposa Angela Gerli, sorella di [[Agostino Gerli|Agostino]], dalla quale ha la figlia [[Maria Callani|Maria]]<ref>Maria Callani, (Milano, 15 agosto 1778 - Parma, 9 febbraio 1803). Sue opere si trovano nella [[Galleria nazionale di Parma]], nella [[Galleria d'arte moderna (Milano)|Galleria d'arte moderna]] di [[Milano]], nel [[Museo Glauco Lombardi]] di Parma. Nel 1802 partecipò a un concorso nazionale indetto per un'opera il cui soggetto principale sia [[Napoleone Bonaparte]]. Vinse il 2º premio (800 zecchini) con l'opera ''Genio della Pace che incorona d'alloro Napoleone''. Il primo premio andò a [[Giuseppe Bossi]], che intascò 20.000 zecchini.<br/> Il ''Ritratto del padre'' che compare in questa pagina è opera sua.</ref>, che diventerà anch'essa un'affermata pittrice. Nello stesso anno esegue una [[pala d'altare]] nella [[Cappella Ducale di San Liborio]] a [[Colorno]]. Si trasferisce poi a [[Roma]], dove rimane sei anni. Di questo periodo sono i dipinti ''Giudizio di Paride'', ''Leonardo da Vinci'', ''Fedeltà coniugale'' e ''San Giacomo''.
 
Rientrato a Parma, nel 1790 esegue lo ''Sposalizio mistico di Santa Caterina'' nella chiesa parrocchiale di [[Ville di Reggio Emilia|Villa Cadè]]. Nel 1799 esegue il lodatissimo quadro ''Incontro di Luigi XI con San Francesco da Paola'' per la [[chiesa di San Francesco di Paola (Parma)|chiesa di San Francesco di Paola]]<ref>La chiesa, che comprende le famose "Torri dei Paolotti" in strada Massimo d'Azeglio, è ora sconsacrata e appartiene all'Università di Parma; ciò che rimane dell'edificio, radicalmente ristrutturato, è oggi una biblioteca.</ref>. Nel 1821 l'opera fu trasferita nella [[chiesa di San Vitale (Parma)|chiesa di San Vitale]].