Gentile di Sangro: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 43:
Dopo l'elezione di [[Papa Urbano VI]] e lo scoppio dello [[scisma d'Occidente]], rimase fedele all'obbedienza romana e il papa, nel suo primo [[Concistori di papa Urbano VI|concistoro]], lo nominò cardinale diacono con il [[titolo cardinalizio|titolo]] di [[Sant'Adriano al Foro (diaconia)|Sant'Adriano al Foro]]. Il 15 dicembre dello stesso anno, insieme con altri tre cardinali, fu membro della commissione papale incaricata di raccogliere ed esaminare la vita e i miracoli di [[Brigida di Svezia]]; nel corso del 1379 la commissione avviò il processo di canonizzazione della mistica svedese.
 
Nominato legato papale presso [[Carlo III di Napoli|Carlo di Durazzo]], al tempo in lotta con la regina [[Giovanna II di Napoli|Giovanna]] per il [[Regno di Napoli|trono di Napoli]]. Il 1° giugno [[1381]] Gentile di Sangro fu presente al giuramento di fedeltà alla Chiesa prestato nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro]] da Carlo di Durazzo e sottoscrisse come testimone gli impegni assunti dal principe. Seguì, inoltre, Carlo nella sua impresa vittoriosa di conquista del [[Regno di Napoli]]; in particolare compito di Gentile di Sangro fu quello di riportare sotto l'obbedienza romana tutti i vari prelati meridionli che, seguendo i dettami della regina Giovanna, si erano schierati dalla parte dell'[[antipapa Clemente VII]]. Il 16 luglio 1381 Carlo entrò a Napoli con a fianco Gentile, il quale nei giorni successivi fece arrestare e deporre gli ecclesiastici di obbedienza avignonese e per far confiscare i loro beni, che furono ridistribuiti ai sostenitori di [[papa Urbano VI]] e di Carlo III di Durazzo; le epurazioni raggiunsero il culmine nel settembre [[1381]], quando Gentile, alla presenza del re e di un gran numero di baroni e di ecclesiastici napoletani, fece bruciare nella [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|basilica di Santa Chiara]] le insegne cardinalizie di [[Giacomo da Itri]] e [[Leonardo Rossi|Leonardo Rossi di Giffoni]], rimasti ancora legati all'obbedienza avignonese, e li costrinse ad abiurare e a riconoscere Urbano VI come papa legittimo. Il 25 novembre 1381 a Napoli nella [[chiesa dell'Incoronata]] incoronò [[Margherita di Durazzo]] come regina del Regno.
 
Grazie all'intervento delle truppe degli [[Orsini]], papa Urbano VI riuscì a fuggire, portandosi appresso i prigionieri, dal castello di Nocera, raggiungere [[Paestum]] e di lì, via mare, giungere a [[Genova]], ove i congiurati, con la sola eccezione del cardinale Adam Easton, a favore del quale intervenne il re d'Inghilterra, [[Riccardo II d'Inghilterra|Riccardo II]], vennero giustiziati nel dicembre [[1385]] (o l'11 gennaio [[1386]]).