Partito Socialista Democratico Italiano: differenze tra le versioni

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La maggior parte dei vecchi socialdemocratici tuttavia, in seguito alla scomparsa del [[Patto per l'Italia]] (dove erano confluiti in massima parte fin dal 1993), aderirono all'[[Unione Democratica (Italia)|Unione Democratica]] (successivamente confluito ne [[i Democratici]]) oppure a [[Rinnovamento Italiano]], se non addirittura al [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito popolare italiano]], che assorbì parte dell'elettorato ex-Psdi.
 
Nel 2001 infine i Democratici, Rinnovamento Italiano e Ppi si fusero in un nuovo partito politico centrista e moderatamente riformista: La Margherita.
 
La lunga storia di un PSDI che oramai esisteva solo in teoria si trascinava stancamente fino a quando, sotto la guida di Gian Franco Schietroma, diede vita - insieme ai [[Socialisti Italiani]], a una parte del [[Partito Socialista (1996)|Partito Socialista]] e della [[Federazione Laburista]] - al nuovo partito dei [[Socialisti Democratici Italiani]] (SDI), che poi aderì alla coalizione di centrosinistra.
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Ciò avvenne l'8 febbraio del 1998 per decisione del segretario del PSDI Schietroma, senza un mandato esplicito del Consiglio Nazionale. In seguito a questa scelta, i socialdemocratici rimasti fedeli a una visione autonomista, legittimati dal mancato pronunciamento ufficiale dell'organo politico del PSDI, decisero di riprenderne nome e simbolo, celebrando nel gennaio 2004 quello che verrà definito, come segno di continuità, il venticinquesimo congresso del partito fondato da Giuseppe Saragat, eleggendo [[Giorgio Carta]] come segretario nazionale.
 
Già dal 1989 erano iniziate in seno al PSDI i primi fenomeni di scissione e le prime fratture, tale fenomeno divenne però insostenibile a partire dal 1993. Da allora infatti il PSDI non fu più presente unitariamente su tutto il territorio nazionale e ciò favorì il distacco dal partito di interi gruppi e di numerosi dirigenti sia locali che nazionali. Così, in uno scenario in cui i "nuovi partiti" erano ideologicamente trasversali, numerosi ex-socialdemocratici hanno portato la loro cultura di matrice sostanzialmente [[centrismo|centrista]] e [[riformismo|laico-riformista]] in altri soggetti politici. Oggi elementi di cultura socialdemocratica, oltre ad essere rappresentati dallo stesso [[PSDI]], sono presenti nei seguenti partiti:
* ''[[La Margherita]]'' (DL) (sciolta nel 2007 per confluire nel Partito Democratico), dove sono confluiti attraverso i partiti fondatori la ''[[Lista Dini - Rinnovamento Italiano]]'' e ''[[i Democratici]]''. DL è parte stabile della coalizione di [[centro-sinistra]]. Alcuni ex-psdiPsdi ed ex-psiPsi (soprattutto del Nord Italia) hanno fondato l'associazione politico-culturale ''Socialisti democratici per il Partito Democratico'', a forte carattere piemontese;
* ''[[Socialisti Democratici Italiani]]'' (che ora si riconosce sotto il simbolo del Partito Socialista), aderente al centro-sinistra;
* ''[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]'' (confluita nel Popolo delle Libertà nel 2008 in occasione delle elezioni politiche) e '''[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]]''', dove sono confluiti soprattutto grazie al movimento ''[[Socialdemocrazia Liberale Europea]]'' (molti ex-Psdi di Forza Italia aderiscono ai ''Circoli d'Iniziativa Riformista'');
* Il ''[[Movimento della Rinascita Socialdemocratica]]'', poi ''[[Rinascita Socialdemocratica]]'', poi ''[[Partito dei Socialdemocratici]]'' di [[Luigi Preti]].