Sandro Piccinini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Figlio di [[Alberto Piccinini]], ex giocatore di [[Juventus Football{{Calcio ClubRoma|Juventus]]N}}, [[Associazione {{Calcio MilanJuventus|Milan]]N}} e {{Calcio RomaMilan|N}} nonché della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] nel [[Secondo dopoguerra italiano|secondo dopoguerra]]<ref>{{cita web|url=http://www.solosalerno.it/2015/05/01/eccezionale-salernitana-piccinini-granata-in-b-che-gioia-lotito-non-si-fermera-qui/|titolo=“Eccezionale” Salernitana, Piccinini: “Granata in B, che gioia! Lotito? Non si fermerà qui”|sito=solosalerno.it}}</ref>, tenta di emulare la carriera del padre. Poiché sente di non possedere appieno le qualità sportive necessarie, a 17 anni lascia le giovanili della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], decidendo di dedicarsi alla carriera di giornalista. In seguito si iscrive all'[[Università degli studi di Torino|Università di Torino]], frequentandovi anche la Scuola di Giornalismo.
 
Dal 1978 alla primavera del 1982, negli anni pionieristici della televisione privata locale, collabora con la rete romana [[Tvr Voxson]], e successivamente, viene assunto presso [[TeleRoma 56]], come radiocronista inviato negli stadi di Roma e Lazio. In quegli anni, tutta la programmazione sportiva portava la firma, come regia, di Luigi Del Mastro. Nel periodo di lavoro all'emittente romana, scopre, con [[Michele Plastino]], i giornalisti [[Fabio Caressa]] e [[Massimo Marianella]], poi telecronisti di [[Sky Sport]]. Nello stesso anno lavora anche per la [[SACIS]] ([[RAI]]), che gli affida le cronache radiofoniche del [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiale di calcio in Spagna]], destinate ai circuiti locali.