Basilica della Santa Casa: differenze tra le versioni

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La Madonna di Loreto, detta anche ''Vergine Lauretana'' fin dal secolo XVI, rivestita di un caratteristico manto ingioiellato detto [[dalmatica]], è la statua venerata nella Santa Casa. Si tratta di una [[Madonna nera]]: la sua particolarità è il volto scuro, comune alle [[Icona (arte)|icone]] più antiche, dovuto spesso al fumo delle lampade ad olio e delle candele o a cambiamenti chimici subiti dai colori originari. In alcuni casi sono rappresentate appositamente nere, a ispirazione del [[Cantico dei cantici]] dove si dice: “Bruna sono, ma bella” e più avanti, rivolgendosi alle amiche: “Non state a guardare che sono bruna perché mi ha abbronzata il sole” (1, 5-6), ed in questo caso il Sole è considerato simboleggiare la figura di Dio.
 
La statua originaria, risalente al [[XIV secolo]], ma per tradizione attribuita a San Luca, fu trafugata dalle truppe napoleoniche nel [[1797]] come oggetto delle [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche dello Stato della Chiesa]], fu poi restituita col [[Trattato di Tolentino]] e fini' a [[Roma]]. Durante questo periodo di esilio il culto della ''Vergine Lauretana'' nella Santa Casa di [[Loreto]] fu affidato al simulacro in legno di pioppo (identico all'originale) e oggi conservato a [[Cannara]] (PG) che attualmente rimane l'unico esemplare del periodo napoleonico, dopo l'incendio della statua originale del [[1921]] ad essere stato venerato nella Santa Casa<ref>''La statua della Vergine Lauretana di Cannara. Storia, Tradizione e Culto. Il Restauro'', a cura di Ottaviano Turrioni, Spello 2005</ref>. La statua originale ritornò nel Santuario con un viaggio da "Madonna pellegrina" di otto giorni, dove giunse a [[Loreto]] il 9 dicembre 1801.
 
Nel 1921 divampò un furioso incendio all'interno del [[sacello]] che incenerì la scultura. Per volere di [[Papa Pio XI]], venne subito scolpita una nuova immagine simile alla precedente, utilizzando il legno di un cedro del [[Libano]] proveniente dai [[Giardini Vaticani]]. Fu modellata da Enrico Quattrini ed eseguita e dipinta da Leopoldo Celani. Nel 1922 il papa la incoronò nella [[Basilica di San Pietro in Vaticano]] e la fece trasportare solennemente a Loreto.